’Leo’ Leonelli e un viaggio nella generazione del beat

’Leo’ Leonelli e un viaggio nella generazione del beat

’Leo’ Leonelli e un viaggio nella generazione del beat

I più giovani possono anche non crederci, ma lungo le strade che si inerpicano alle spalle di Vignola, verso Guiglia e il castello di Serravalle, i calanchi lunari così tipici di queste campagne hanno visto passare – tutti insieme – dentro un pulmino giallo, i massimi poeti e artisti della ‘beat generation’ americana ed europea: Allen Ginsberg e Gregory Corso, Peter Orlosky e Fernanda Pivano.

Con loro c’erano anche Julian Beck e Judith Malina, fondatori del Living Theatre. Era il 1979 e il gruppo di intellettuali, che sarebbe diventato il simbolo di un’intera stagione culturale per le generazioni a seguire, erano ospiti in Italia per un ‘reading’ itinerante del Festival Internazionale dei Poeti. Fecero tappa anche a Vignola per proseguire poi fino alla spiaggia di Castel Porziano (vicino Roma) con un evento, ideato da Franco Cordelli, che richiamò oltre 30mila giovani. A guidare il pulmino, messo a disposizione dal circolo Arci, era Loris Solieri, per gli amici ’Ago’, iniziatore e anticipatore del movimento giovanile a Vignola, che gestiva già allora una piccola libreria di stampa alternativa. A raccontarne questa e altre straordinarie avventure di quegli anni è l’autore modenese Giuseppe ’Leo’ Leonelli (nella foto di sinistra accanto alla copertina del volume). Classe 1963, Leonelli si è già distinto per alcuni lavori come ‘Santiago’ (2017), che ha venduto migliaia di copie, ‘Le campane di Bobbio’ per Marcos y Marcos e, da poco, ha pubblicato questo volumetto di 64 pagine con la piccola casa editrice ‘I libri di Mompracem’.

Il lavoro, corredato dalle illustrazioni di Bazzac, nasce da una ‘intervista’ tra Ago e l’amico Leo che, nel 2019, ha vinto tra l’altro il premio per la cultura Paolo Borsellino. ’Quel pulmino giallo’ è il ritratto di un’epoca, forse un po’ agiografico, ma comunque colorato e appassionato. E poi è un tributo ad ’Ago’ – che è scomparso nel 2022 a 69 anni – e che in quell’anno fece da autista, per una settimana, ai maggiori esponenti della ‘beat generation’. Sull’onda di quest’esperienza nacque anche il centro sociale del ’Lambicco’ a Vignola e un altro ‘movimento’: quello dei giovani che arrivavano da tutta Italia per la raccolta delle ciliegie.

Questa rubrica è realizzata grazie alla disponibilità e ai suggerimenti della libreria Incontri di Sassuolo. Per segnalare pubblicazioni di autori locali scrivere alla mail incontrisugliscaffali@gmail.com

Matteo Giannacco