Quando il 7 luglio del 2021 dopo aver dato il via alla 89esima edizione della 24 Ore di Le Mans, John Elkann annunciò che la Ferrari sarebbe tornata a correre nel mondiale Endurance, sottolineando l’importanza della gara francese come luogo di rivalità storiche e di nuove leggende, ricordando il legame con la gara, che si era interrotto nel 1974, la fabbrica di Via Abetone Inferiore rispose con grande entusiasmo. Mettendo insieme più che un nuovo team, un ecosistema di competenze, che ha portato velocissimamente la Casa di Maranello a dominare nella categoria Hypercar. Il ruolo di perno organizzativo e strategico venne affidato ad Antonello Coletta, responsabile delle Corse Clienti e dei programmi GT. Nato a Roma, laureato in economia e commercio, Campione Italiano a squadre nei Kart, entrato in Ferrari nel 1997 per gestire il Challenge, Coletta è da anni un personaggio chiave in Ferrari, conosciutissimo e rispettatissimo.
Coletta decise di incaricare della prototipazione del veicolo, che non si chiamava ancora 499P, la Dallara Automobili di Varano de Melegari, guidata dall’Ing. Giampaolo che già con il progetto MC12 aveva portato alla rinascita sportiva la Maserati nel FIA GT. Questo con la supervisione interna e co progettazione di un tecnico di primo piano, Ferdinando Cannizzo, entrato in Ferrari nel 1996 come aerodinamico, dopo una laurea in ingegneria aeronautica all’Università di Pisa, poi capo tecnico dietro ad auto di grande successo, come le Ferrari 488 GTE e 488 GT3, vittoriose in Campionati GT mondiali. La terza pedina di questo formidabile gruppo, che ha vinto tre 24 Ore di Le Mans in tre anni, è Amato Ferrari. Ex pilota di buon livello e titolare della AF Corse di Strada Farnesiana a Piacenza, si occupa della gestione logistica della squadra, dei meccanici, dei piloti e quest’anno è stato il vero match winner, con l’idea di affidare la terza 499P, quella gialla che ha vinto domenica con le insegne AF Corse per capirci, al ritrovato fuoriclasse polacco Robert Kubica, in equipe con l’inglese Philip Hanson e il cinese Ye Yife. Mentre in un tripudio di 300.000 spettatori, il team Endurance festeggiava a Le Mans lo storico triplete, a 5.400 chilometri di distanza, a Montreal in Canada, dove ugualmente si parla francese, è andato in scena l’ennesimo GP mediocre della Scuderia Ferrari HP. Cosa fare? Cominciare a guardarsi intorno, partendo dal metodo e dagli uomini del team Endurance, tutti italiani, vi pare poi una idea così peregrina?
Stefano Bergonzini