MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

Liliana Cavani, Carpi diventa un set. Un docufilm dedicato alla regista celebra i 50 anni del suo capolavoro

La sceneggiatrice 91enne protagonista dell’opera di Adolfo Conti che ripercorre ’Il portiere di notte’. Riprese a cielo aperto in piazza. "Ho sempre voluto bene alla mia città, qui c’è la bellezza dell’opera umana" .

Liliana Cavani a Carpi

Liliana Cavani a Carpi

Carpi, 25 maggio 2024 – Liliana Cavani e Carpi, sua città natale. E’ un rapporto di autentico affetto quello che lega la regista e sceneggiatrice 91enne, premiata con il Leone d’Oro alla Carriera lo scorso anno alla Mostra internazionale di Venezia, alla città dei Pio dove è nata e ha trascorso i suoi anni prima di inseguire la passione per il cinema. "Sono nata a Carpi, qui c’è la bellezza dell’opera umana": è stato un set a cielo aperto quello allestito ieri in pieno centro storico, per la realizzazione del documentario del regista e produttore Adolfo Conti, ‘Il Portiere della notte - Storia di una regista e di un film leggendario’, dedicato al film della Cavani ‘Il portiere di notte’ del 1974, che compie quest’anno 50 anni. Con un’inversione di ruoli, la regista questa volta sarà davanti alla macchina da presa, come protagonista del documentario stesso, prodotto da Doc Art in coproduzione con la parigine Goyaves e in collaborazione con Rai Documentari e Arte, destinato a uscire entro la fine dell’anno sulla Rai. Seduta ai tavolini del Caffè Retrò, la Cavani guardava ‘rapita’ la ‘sua’ piazza Martiri: "Ho sempre voluto bene alla mia città. Qui c’è stato il tocco del Rinascimento: basta guardare l’armonia di questa piazza e del portico per capire come l’architettura sia stata al servizio della città". Inizialmente il set doveva essere al piano terra del Torrione degli Spagnoli (dove in passato c’era la biblioteca frequentata dalla cineasta), ma lei stessa ha ‘obiettato’ al regista "Ma Carpi dove è?", propendendo per una visione a tutto tondo della sua città. "Credo che un film diventi un classico – ha spiegato – quando affronta temi fondamentali che, in quanto tali, sono sempre attuali. La storia umana si ripete". Tra i ricordi di Liliana legati a Carpi ce ne è uno che ha segnato anche la sua carriera, ovvero la strage del 1944 in piazza Martiri quando 16 ostaggi vennero fucilati dai fascisti: "Abitavo in corso Fanti e ricordo, seppure fossi piccola, che una mattina iniziai a vedere tante persone che arrivavano dalla campagna e abbandonavano le loro biciclette dirigendosi verso la piazza. Incuriosita le seguii. C’erano donne che urlavano, altre che piangevano, davanti a loro una montagnola di cadaveri. Un’immagine che ho cancellato perché non potevo parlarne a casa, dal momento che non mi era permesso uscire da sola. L’ho ricordata anni dopo, quando feci ‘I Cannibali,’ una storia che si ispirava all’Antigone, dove misi proprio dei cadaveri per strada. Scelta ispirata alla carneficina di piazza Martiri". Presenti all’incontro con la stampa anche il sindaco di Carpi Alberto Bellelli, e Fabio Abagnato della Film Commission dell’Emilia-Romagna. "Avere Liliana – ha sottolineato Bellelli – è una grande gioia. Tra lei e Carpi vi è un legame profondo, nell’archivio storico viene custodito il suo ‘Fondo’ per dare la possibilità a chi lo vorrà di studiare documenti e sceneggiature. Un luogo in cui il suo messaggio potrà evolvere grazie al lavoro di altri artisti".