SILVIO CORTESI
Cronaca

L’infanzia da proteggere. In calo i minorenni in affido: "Può diventare un problema"

A Modena sono diminuiti sia i collocamenti in famiglia sia quelli nelle comunità. Reggiani (Associazione Venite alla Festa): "Eppure i casi di maltrattamento sono stabili".

L’infanzia da proteggere. In calo i minorenni in affido: "Può diventare un problema"

L’infanzia da proteggere. In calo i minorenni in affido: "Può diventare un problema"

Calano a Modena i minori in affido presso altre famiglie. Nel 2021 erano 134 (47 collocati in comunità e 87 in famiglie affidatarie), mentre nel 2022 sono scesi a 114 (38 in comunità, 76 in famiglie affidatarie). Alla fine dell’anno scorso i collocamenti extrafamiliari di minori erano 95, 27 dei quali in affido presso famiglie.

"Il calo dei numeri non è negativo, anzi, ma occorre capire perché – afferma Vittorio Reggiani, dell’associazione Venite alla Festa e componente del tavolo del protocollo delle famiglie accoglienti con il Comune di Modena - Aumenta la differenza tra collocati in famiglia e in comunità. Anche questo non è negativo, se non fosse che i tribunali affidano dopo molto tempo dalle segnalazioni. Il solo tribunale per i minorenni di Bologna ha più di 10mila casi in attesa di giudizio. Quindi le situazioni sono più difficili da gestire, soprattutto per le famiglie affidatarie".

Reggiani parla nel giorno del 41esimo anniversario della legge n. 184 del 4 maggio 1983, che sancisce il diritto del minore a una famiglia e regola uno dei principali strumenti di tutela per l’infanzia: l’affido familiare.

"Dal report dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza sappiamo che nel 91% dei casi chi maltratta i minori è un familiare e Modena non fa eccezione – sottolinea Reggiani - Troppo spesso i tempi di valutazione delle famiglie di origine e gli interventi di recupero non sono sincronizzati con le tappe cruciali dello sviluppo dei minori che si ritrovano in situazioni di trascuratezza e maltrattamento per un periodo inadeguato. Ciò porta ad avere giovani adulti fragili e problematici".

Le associazioni di famiglie affidatarie dell’Emilia-Romagna criticano, poi, il ddl 15 marzo 2024 in materia di tutela dei minori in affidamento, perché nel testo "il diritto dei bambini e adolescenti" viene citato una sola volta, mentre il termine "istituti" ricorre undici volte.

Inoltre, non prevede finanziamenti né per le famiglie disponibili all’accoglienza, né per percorsi di cura e presa in carico delle famiglie d’origine.

"È necessario costruire relazioni basate sulla fiducia tra istituzioni, famiglie d’origine, affidatarie e associazioni – dichiara Laura Roncagli, portavoce del coordinamento delle associazioni delle famiglie affidatarie - L’affido familiare è uno strumento che merita di essere promosso e sostenuto".