Modena, 9 novembre 2024 – "Insieme per fare sentire forte la nostra voce". Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro commentano con grinta "la straordinaria riuscita dello sciopero che ha fermato il trasporto pubblico locale, mettendo sotto agli occhi del Paese le ragioni sacrosante di una categoria essenziale. Vogliamo dire grazie ai modenesi che, con cuore e grande senso civico, hanno capito che scioperiamo per rimettere la dignità dove merita di stare e per dare ai cittadini un trasporto pubblico degno di questo nome. Oggi (ieri, ndr) è una giornata speciale, la partecipazione è stata altissima, segno che quando si sciopera per cambiare qualcosa i risultati arrivano".
Nel dettaglio, allo sciopero si è arrivati dopo "lo stallo, totale, sulla sostanza economica del nuovo contratto di una categoria che vive guardando in faccia la miseria, ogni giorno. Parliamo di professionisti con responsabilità enormi che percepiscono poco meno di 1.100 euro al mese – sottolineano i sindacati –. E senza un contratto aziendale decente, non andranno oltre i 1.200, 1.300 euro al mese come avviene, ad esempio in Seta a Modena per gli assunti dopo il 2012. Non mancano gli autisti. Manca la capacità di trattenerli in servizio. Vale anche per Seta Modena, dove la discussione di un nuovo piano industriale dovrebbe essere preliminare e indispensabile per capire quale sarà l’orizzonte tracciato".
Ieri, schierato in prima fila tra i tanti presenti a Roma in occasione della manifestazione per il trasporto pubblico locale, anche Alfonso De Gregorio, autista Seta e funzionario Filt Cgil: "Il clima che si respira fra chi lavora nel trasporto pubblico, è evidente, non è dei migliori. Ma non ci arrendiamo, come dimostra la moltitudine di persone presenti qui oggi".
Uno sciopero che ha abbracciato l’intero Paese, da nord a sud, e che "nella nostra provincia modenese ha raggiunto un’adesione pari all’80% – continua De Gregorio – numeri che dimostrano, oggi, la volontà di chiedere un importante cambio di rotta per ridare dignità a questo settore". Non sono poche, infatti, le spine che sembrano "bucare" e sgonfiare le ruote del trasporto pubblico locale, che oggi si ritrova a fare lo "slalom" tra ben più di un ostacolo.
"Anche per questo, come ribadito oggi a Roma, chiediamo lo stanziamento di maggiori risorse per il fondo nazionale trasporti, per dare stabilità e garanzie al nostro settore. Perché, come Modena insegna, la situazione è molto preoccupante, a partire dalla mancanza di personale (nella nostra provincia mancano circa 50 unità, ndr) che porta in tilt il sistema".
"Chiaramente, per quanto riguarda la nostra situazione – conclude il sindacalista – è necessario intervenire anche a livello locale se si vuole realmente cambiare rotta. I problemi sono tanti: dagli stipendi bassi fino ai turni sfiancanti e la mancanza di personale. Serve quindi una visione a lungo termine per rlanciare il settore, come da tempo chiediamo e come ribadiremo la prossima settimana, quando le organizzazioni sindacali incontreranno l’azienda Seta. Siamo aperti al confronto, ma servono azioni concrete, risposte di tipo economico e non solo, per andare davvero verso quella direzione che tanto auspichiamo".