Ma senza aria condizionata il museo civico d’estate deve chiudere

La direttrice Francesca Piccinini: "In più, quest’anno dobbiamo anche sostituire l’illuminazione delle sale espositive"

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I turisti, in netta crescita a Modena, quando visitano il Palazzo dei Musei incontrano in questi mesi la porta del Museo Civico sbarrata. Dallo scorso 27 giugno, infatti, la storica istituzione culturale che presenta ancora in parte un allestimento ottocentesco molto raro in Italia, è chiusa al pubblico. E al momento non è possibile fissare una data di riapertura del luogo dove si sta svolgendo un progetto importante: nel museo diretto da Francesca Piccinini si stanno sostituendo tutte le luci delle sale e delle vetrine. Resta, indubitabilmente, una anomalia, anzi quasi un unicum a livello nazionale: appunto la chiusura annuale per il periodo caldo, quello più favorevole al turismo. E ciò è dovuto anche al fatto che - incredibilmente - in queste sale storiche non è stato ancora possibile montare l’aria condizionata.

E’ la stessa direttrice Piccinini a ricordare che, al di là del progetto di quest’anno riguardante la nuova illuminazione, proprio la mancanza di aria refrigerata impedisce o quasi l’apertura quando la temperatura esterna è molto alta. Andiamo con ordine. "Quest’anno - spiega Francesca Piccinini - siamo stati costretti a chiudere le nostre sale espositive per un motivo fondamentale come il nuovo apparato illuminotecnico. Noi dello staff lavoriamo da mesi con tecnici specializzati dello Studio Pasetti che hanno a esempio operato di recente al Museo di Palazzo Schifanoia a Ferrara. Purtroppo, a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime siamo partiti un po’ in ritardo e non riusciremo a riaprire, come contavamo invece di fare, a ferragosto. Presto, comunque, saremo felici di rendere nota la data di riapertura". Inevitabile, dice la direttrice, procedere così: "Non so come facciano altri musei, ma noi abbiamo fatto riunioni su riunioni e non era possibile sostituire le luci a museo aperto. Il lavoro è davvero complesso, con l’illuminazione delle vetrine storiche che si integra con il sistema già esistente. Le nuove fonti di illuminazione, costituite da apparecchi a led miniaturizzati e regolabili con controllo digitale, permetteranno di migliorare la visibilità di tutto il patrimonio esposto. L’obiettivo perseguito è anche quello di ottenere un sensibile abbattimento del consumo di energia elettrica e minori interventi di manutenzione futura".

Va comunque ricordato che da molti anni il museo comunale, appunto in un periodo centrale per il turismo, chiude. "Io frequento il museo da quarant’anni e da una trentina sono nello staff - termina Piccinini - e purtroppo ancora non si è riusciti a posizionare l’aria condizionata. Questa è la motivazione principale della chiusura degli anni scorsi perché il pubblico che arrivava trovando le sale calde se ne andava subito. Abbiamo provato a tenere aperto la sera, ma i risultati non ci hanno soddisfatto. Purtroppo i tecnici ci hanno sempre detto che l’aria condizionata qui non si può posizionare. Un vero peccato visto che i turisti aumentano a Modena". E questi ultimi, non conoscendo ovviamente le motivazioni tecniche si chiedono: perché alle Gallerie Estensi, un piano sopra, l’aria condizionata c’è e il museo statale non chiude mai?

Stefano Luppi