Made in Modena, siamo noi gli assi del gusto

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La chiamano economia elegante. O se volete concettualizzare in maniere semplice, il prodotto oltre ad essere funzionale deve essere bello, perché anche l’occhio vuole la sua parte. Ormai è un dato di fatto, confermato dai numeri: il prodotto che presenta un design accattivante, che magari ha anche un radice green e sostenibile dal punto di vista ambientale, piace di più. E quindi ha un maggior successo sul mercato. Uno studio di Symbola, fondazione nata quindici anni fa con lo scopo di promuovere e aggregare le qualità italiane nei vari settori produttivi, lo conferma: l’Italia è il Paese produttore leader per numero di imprese legate al design. E il design, inteso come settore, produce un fatturato di 3,8 miliardi l’anno. Una dote che all’estero ci è riconosciuta: il 15,6% dell’intero fatturato dell’Unione europea nel settore del design è italiano. E quando si parla di bellezza estetica, anche il Made in Modena può dire la propria.

Il mondo della piastrella è un tipico esempio: per avere successo, deve avere la bellezza e l’eleganza tipicamente italiane, oltre ad avere un alto potenziale tecnologico e spesso una radice green. E la storia recente della ceramica va proprio in questa direzione. In un’economia globale dove il prodotto base a passo prezzo viene sfornate da Paesi nostri concorrenti, tanto vale concentrarsi sull’alta gamma. All’estero ci riconoscono il gusto estetico, giusto andare incontro alle richieste del mercato. E nel settore ceramico sempre più spesso ci si appoggia ad architeti di fama e a designer giovani e creativi prima di lanciare un prodotto. Il collegamento con il mondo dell’arredamento è stretto, un’ambiente made in Italy ormai deve essere riconoscibile al primo sguardo. Anche dal punto di vista ambientale la piastrella è in linea con il futuro: è di Florim, tanto per fare un esempio, l’impianto produttivo che è stato capace di abbassare del 70% i consumi di energia elettrica.

Non parliamo poi della Ferrari, da sempre regina del design e della bellezza estetica abbinata alle ultime tecnologie disponibili sul mercato dell’automotive. La svolta green tra l’altro c’è già stata. Tra i progetti più ambiziosi della casa del cavallino c’è LaFerrari: molto significativo è stato il lavoro sul motopropulsore ibrido, che ha permesso agli ingegneri di Maranello, utilizzando anche il know-how della Scuderia sul Kers, di realizzare un motore ibrido che esalta i valori fondamentali di una Ferrari: performance e divertimento di guida. E gli ingegneri di Maranello sono già al lavoro per lanciare su strada un modello 100% elettrico. La data potrebbe essere il 2023. E sarà un modello che piacerà moltissimo al mercato statunitense. E la Maserati, altra casa automobilistica che fa del design il proprio fiore all’occhiello, non dimentica il futuro eologico: sono infatti previsti otto modelli ibridi plug-in e quattro veicoli totalmente elettrici entro la fine 2022. Ferrari e ceramiche: da sole ci danno anche un’idea a livello quantitativo del giro d’affari che genera il design made in Modena: la casa del Cavallino produce circa 3,4 miliardi di fatturato all’anno, il comparto della piastrella fattura all’estero circa 350 milioni di euro l’anno. E’ il gusto di casa nostra che fa breccia nel mondo.

Vale per le grandi case come per quelle piccole. L’esempio che facciamo oggi è quello delle cucine Bompani. L’elettrodomestico non sfugge alla regole del «bello e funzionale». Il design ricercato deve essere riconoscibile in un frigorifero come in un forno. Non a caso l’azienda modenese riscuote grande successo sui mercati internazionali (90% di vendite all’estero con 30 milioni di euro di fatturato), dove esporta non solo l’oggetto made in Italy ma lo stile di vita italiano nel suo complesso. E quando si parla di life style legato al cibo e riconducibile a Modena, non si può non pensare allo chef Bottura e al suo ristorante, considerato il migliore del mondo. Tra l’altro lui è stato uno dei primi a capirlo: l’aceto balsamico è nosto in tutto il mondo, perché non valorizzarlo? Lo stesso si può dire per il Parmigiano Reggiano. I suoi piatti più famosi si basano proprio su questi due ingredienti. E i piatto dell’anno è la sua faraona: tradizione unita a nuovi modi di intendere la cucina.

E tutto torna: efficienza, tecnologia, ma anche sapersi godere i piaceri della vita strizzando l’occhio a ciò che è buono e nel contempo elegante. All’estero ci riconoscono queste qualità e ce le chiedono. Modena si accoda ed è in grado di dire la propria, a tutti i livelli.