Malore in acqua, rischia di affogare a 16 anni

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STAVOLTA c’è stato il lieto fine, ma la paura è stata tanta ieri per un 16enne maranese che era in piscina alla ‘Conca del Sole’ di Lizzano in Belvedere, nel Bolognese, con il Centro estivo organizzato dalla Polisportiva Marano.

Nel primo pomeriggio, poco dopo essersi tuffato nella vasca insieme ad alcuni amici, il ragazzino ha accusato un malore improvviso in acqua ed ha inizio ad affondare: il fondo della piscina, ad altezza graduale, in quel punto superava i due metri.

Immediata la reazione di entrambi i bagnini, Fabrizio Degli Esposti e Stefanio Colotto, che si sono lanciati in acqua e hanno subito riportato a bordo vasca il 16enne. Fortunatamente in piscina a godersi il sole c’era anche un medico fuori servizio, che ha aiutato i bagnini nelle manovre di primo soccorso fino a rianimare il ragazzo facendogli sputare l’acqua che aveva ingerito.

Poi sul posto è arrviata un’ambulanza, insieme ai carabinieri locali, che ha trasportato la vittima fino a una piazzola di atterraggio sulla quale nel frattempo si era posato l’elisoccorso. Il velivolo a sua volta ha portato il 16enne al Maggiore, dove è tuttora ricoverato in buone condizioni, fuori pericolo di vita.

«I bagnini, che sono stati bravissimi, lo hanno visto andare sott’acqua all’improvviso – ha spiegato poco dopo il salvataggio Adriano Pasquali, responsabile della Pro Loco che insieme al Comune di Lizzano gestice la piscina ‘Conca del Sole’ – e sono riusciti a tirarlo su in pochi secondi. Siamo sempre sul chi va là su queste cose, non abbassiamo mai la guardia. A prescindere dagli episodi di quest’ultimo periodo: abbiamo sempre lavorato così».

«Cinque minuti prima il ragazzo mi ha dato ‘il cinque’ – ha raccontato invece Ulderico Casolari, presidente della Polisportiva Marano – e poi si è tuffato. E poco dopo all’improvviso ha reclinato indietro la testa ed ha avuto come un vuoto. Pare sia stata una crisi epilettica: più tardi i genitori ci hanno detto che ne aveva già avute, ma che non aveva più ‘attacchi’ da 3 mesi. L’importante è che ora il ragazzo sta bene, anche se siamo tutti invecchiati di parecchi anni. Al nostro rientro gli altri genitori erano solo preoccupati per il ragazzo, per il resto erano tranquilli. Si fidano di noi e sanno bene che portiamo i loro figli solo in strutture sicure».

v. g.