Cade dalla fune e muore. "Matteo era un maniaco della sicurezza" / FOTO

Il ricordo del sindaco di Spilamberto, dove Pancaldi era nato. "Quando parlava della slackline gli brillavano gli occhi". Ha dimenticato di allacciare il moschettone di sicurezza

Matteo Pancaldi, nato a Spilamberto, 28 anni

Matteo Pancaldi, nato a Spilamberto, 28 anni

Spilamberto (modena), 1 luglio 2018 - A Spilamberto Matteo Pancaldi, per tutti ‘Panca’, lo conoscevano un po’ tutti. Da qualche anno in paese lo si incontrava più raramente: si era trasferito a Bologna ed era spesso in giro con la sua associazione, impegnatissimo nello ‘slackline’. Però in certe occasioni, in fiera o qualche volta nei week-end, tornava a ‘Spilla’ ed era facile incontrarlo in centro.

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Anche i suoi genitori, che ancora abitano appena fuori dal centro in via Di Vittorio, sono molto conosciuti in zona: la mamma, Lucia, e suo padre Marco, agronomo stimatissimo. Tutta la famiglia, compresi il fratello e la sorella minori di Matteo, ieri sono partiti per Trento per recuperare il corpo del ragazzo, i cui funerali potrebbero essere fissati già per domani o per martedì. Le indagini sulle cause della tragedia, infatti, sono già chiuse e non ci saranno autopsie: secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine ha avuto origini in una dimenticanza fatale del ragazzo, e non in un difetto dei cavi di sicurezza, capaci di reggere un peso nel vuoto di oltre 400 chili

Quando Matteo diceva: "Lequilibrio è metafora della vita"

«Era un ragazzo brillante, davvero in gamba – ha detto ieri il sindaco Umberto Costantini, quasi coetaneo di Matteo –. Da quando aveva scoperto questo sport abbiamo seguito in tanti i suoi progressi sia sui social che live. Un amore grande per una disciplina che non dobbiamo assolutamente condannare, perché sarebbe un torto alla memoria di Matteo che la adorava. Lo slackline ha permesso a lui e a tanti altri di vivere grandi emozioni, stringere rapporti fortissimi con molti amici, vivere in una natura meravigliosa costruendo una vera e propria comunità di appassionati coraggiosi. Quando me ne parlava gli brillavano gli occhi: lo avevo notato anche una settimana fa, quando l’ho incontrato in fiera».

«A nome mio, personale, e come sindaco, in rappresentanza dell’amministrazione e di tutta la comunità – aggiunto lo stesso Costantini –, esprimo la mia vicinanza alla famiglia, all’associazione ‘Slackline Bologna’ e ai tanti amici di Matteo che stanno vivendo questo momento di dolore. Sono uno di voi, sono insieme a voi. Un abbraccio grande».

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«Era un ragazzo fantastico ‘Panca’ – ha aggiunto Agnese Facchini, che con lui e la sua associazione collaborava all’organizzazione di eventi sportivi -, uno spirito libero, sempre sorridente e molto determinato in tutto quello che faceva. In questi ultimi mesi lo vedevo in ufficio una volta a settimana e non riesco a credere che una cosa del genere sia successa proprio a lui. Era scrupolosissimo sulla sicurezza, non lasciava mai nulla al caso. Non riesco a spiegarmelo, davvero. È un lutto terribile per tutti, anche per quel gruppo di amici che hanno la sua stessa passione e coi quali si erano creato ormai un legame fortissimo».