STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Mentre Bernini s’infuria le dame fanno salotto

È un giorno d’estate dell’anno 1667 e nel suo studio di scultore, pittore e architetto Gian Lorenzo Bernini si infuria...

È un giorno d’estate dell’anno 1667 e nel suo studio di scultore, pittore e architetto Gian Lorenzo Bernini si infuria...

È un giorno d’estate dell’anno 1667 e nel suo studio di scultore, pittore e architetto Gian Lorenzo Bernini si infuria...

È un giorno d’estate dell’anno 1667 e nel suo studio di scultore, pittore e architetto Gian Lorenzo Bernini si infuria per le lettere di un’intagliatrice e al contempo evoca l’ombra dell’odiato rivale, l’architetto ticinese Francesco Borromini, con una riflessione sulla ‘guerra continua’ che gli artisti si fanno. "Lettere a Bernini" è il monologo, scritto e diretto da Marco Martinelli del Teatro delle Albe, che Marco Cacciola (nella foto) interpreterà da domani a domenica 9 marzo al teatro delle Passioni.

Domani e mercoledì al teatro Michelangelo, Carlo Buccirosso è "Il vedovo allegro", ovvero Cosimo Cannavacciuolo, alle prese con la solitudine e le difficoltà economiche: una commedia che fa riflettere.

Due dame e una cameriera in un salotto: ma non è tutto come sembra. Gioco di allusioni, piccolo capolavoro drammaturgico, "Boston Marriage" di David Mamet andrà in scena giovedì 6 al teatro del Popolo di Concordia, con Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica d’Auria.

Venerdì 7 a Mirandola, Valerio Aprea affronta "Lapocalisse", un assolo iperbolico sulla nostra resistenza, mentre al Carani di Sassuolo, in "Fiabafobia", Arianna Porcelli Safonov racconta le paure che ci accompagnano, a volte per tutta la vita.

E sabato 8 marzo al teatro Fabbri di Vignola, Filippo Nigro snocciola le cose per cui vale la pena vivere in "Every brilliant thing". s.m.