
Campus X in via delle Suore
Modena, 25 maggio 2025 – Locali piccoli e troppo costosi. È in sintesi la valutazione del sindaco Massimo Mezzetti su Campus X, i due palazzoni per residenze temporanee per studenti e lavoratori in via delle Suore. Considerazioni espresse ieri mattina nel corso del convegno ‘Il futuro delle città’ in sala Pucci al quale hanno partecipato la vicesindaca di Vignola Anna Paragliola, Paolo Bonasoni (Icnr), l’assessora all’Urbanistica Carla Ferrari, l’esperto di mobilità Alfredo Drufuca, il sindaco di Carpi Riccardo Righi e l’assessora regionale Irene Priolo.
"Servono sinapsi, ovvero punti di raccordo che permettono la trasmissione delle informazioni come avviene nelle cellule nervose, e di contaminazione e coordinamento nelle opere di rigenerazione urbana e negli interventi abitativi", ha detto il sindaco riferendosi alla ri-progettazione delle città del futuro. "Ci vuole una visione organica per evitare di procedere in ordine sparso e favorire così interventi caotici e contraddittori. Questo stiamo facendo con il nuovo avviso pubblico per le manifestazioni d’interesse del Pug rivolto ai privati", ha specificato il primo cittadino. "Quando dico sinapsi posso fare un esempio all’apparenza banale: nei nuovi edifici qui accanto (quelli di Campus x ndr), quelli per capirci su cui circolano in questi giorni tanti e giustificati dubbi in relazione alle dimensioni ridotte dei locali e agli affitti inversamente proporzionali richiesti dal privato, come si sarebbe potuta fare la raccolta differenziata di carta e plastica così come previsto dall’attuale sistema che stiamo cambiando? In spazi piccoli e senza balconi come si può pensare di tenere i sacchi in casa per una settimana? È un piccolo esempio di quella che definisco necessità di sinapsi quando si progetta una città".
Sulla struttura in via delle Suore si scagliano anche alcuni residenti della Sacca. "StudentLavoralato in area ex Fonderie Corni. Campus? Sono semplicemente 2 palazzoni dormitorio, dapprima destinati a studenti ai quali hanno aggiunto in seguito i lavoratori. Sul futuro dei palazzoni c’è chi teme il peggio", riflette per esempio Camillo Po, residente nel quartiere e portavoce del Pro Rione Sacca.
Dal Comune, attacca Po, "negli anni scorsi avevano spiegato a soltanto pochi cittadini coinvolti, che, era stato deciso di costruire lo studentato - diventato in seguito anche lavoralato- vicino alla stazione ferroviaria proprio per essere meglio al servizio dei residenti in esso, studenti o lavoratori che fossero, nei loro arrivi e nelle loro partenze. Chi ha studiato o lavorato in altre città e che tornava a casa settimanalmente o mensilmente o un per un più lungo intervallo di tempo, sa benissimo che il fattore più importante per il pendolare di lungo soggiorno è la dimora vicino al luogo di studio, di lavoro ed eventualmente di svago e di ricreazione o verde, non invece, il luogo di arrivo e di partenza".
Sui due palazzoni, prosegue Po, "converge un condiviso giudizio di bruttezza ed è noto che la bruttezza attira dispetto al contrario della bellezza che attira rispetto. La preoccupazione espressa da molte persone è che, nel tempo, questi due giganti in bruttezza cementizia, possano trasformarsi in novelli R-Nord o Costellazioni. È un errore urbanistico clamoroso e grave perché fatto in una parte della città che necessitava di una nuova vita e abitata in gran parte da una popolazione da sempre gran lavoratrice e generosa che tale nuova vita la desidera da tempo e che ancora non la ha ricevuta".
Nel frattempo l’attuale amministrazione comunale, riferisce Po, "si è fatta sentire per tranquillizzare la cittadinanza promettendo di lavorare in proposito al fine di garantire le migliori soluzioni possibili".