Minacce di morte baby gang Modena: "Chiedono denaro, ho paura per mia figlia"

Centro storico sotto assedio da parte di un gruppo di stranieri. Il titolare del ’Tigellino’, Federico Giordano: "Li ho denunciati"

Federico Giordano, titolare del Tigellino

Federico Giordano, titolare del Tigellino

Modena, 3 ottobre 2021 - Un lumino acceso sulla finestra del locale. Un ‘avvertimento’ spuntato nella notte dopo le minacce di morte. Il fenomeno delle baby gang in centro storico assume contorni sempre più inquietanti o meglio, pericolosi. I gruppi di minori o poco più che maggiorenni non si limitano ad infastidire passanti o commercianti, ora sono passati ai reati più gravi, cercando di estorcere denaro e intimidendo le vittime che si rifiutano di consegnare loro i contanti.

Ad essere preso di mira in questi giorni è stato il titolare de ‘Il Tigellino’ di Largo San Giorgio, Federico Giordano ma anche la figlia dell’uomo, di appena 13 anni. E’ per l’incolumità della sua bambina che il ristoratore ora ha timore, tanto che ha presentato una denuncia per tentata estorsione ed ora la integrerà a seguito delle nuove minacce ricevute. Minacce che sicuramente non possono essere etichettate come ‘velate’. Infatti, prima di trovarsi, venerdì sera, il lumino acceso sulla finestra sia la vittima che la figlioletta erano stati minacciati più volte da due membri delle note gang del centro storico.

"Mia figlia ha 13 anni e ogni tanto fa il ‘classico’ giretto in centro con le coetanee – spiega Giordano –. Spesso i noti gruppi di nordafricani si aggregano in massa alle giovani e spesso con intenzioni ‘illecite’. In uno di questi incontri con i gruppi di giovani stranieri uno di questi – un ragazzo nordafricano che da qualche giorno è divenuto maggiorenne – le ha rovinato le scarpe nuove con la bicicletta. Mia figlia lo ha allontanato rompendogli inavvertitamente una catenina e lui ha così iniziato a gridare, chiedendole dieci euro".

"La mia bambina – sottolinea ancora – si è rifiutata di consegnargli il denaro e lui, a quel punto, l’ha minacciata: se non mi dai i soldi rovino l’auto a tuo padre – le ha detto – so dove lavora e dove parcheggia. Qualche giorno dopo, in effetti, mi sono ritrovato la macchina segnata. Pazienza, mi sono detto, ma il ragazzino si è presentato nel mio locale insieme ad un amico minorenne, originario dell’est. ‘Mi devi dare 70 euro perchè tua figlia mi ha rotto il monopattino – mi ha detto – altrimenti sono guai. Preciso che questo ragazzo non ha alcun monopattino. Io ovviamente l’ho allontanato dal ristorante ed è tornato da mia figlia per l’ennesima volta".

"A quel punto – sottolinea Giordano – ho fatto denuncia per tentata estorsione, dopo aver chiamato la polizia locale. Ci tengo a precisare come gli agenti siano particolarmente attenti, soprattutto in questo periodo e i controlli sono frequenti tanto che alcuni soggetti problematici sono già stati allontanati".

Il titolare del locale spiega come, per una quindicina di giorni, la situazione sia tornata alla normalità. "Probabilmente gli è stata notificata la denuncia, poiché noi abbiamo fatto il riconoscimento – racconta ancora Giordano – perchè giovedì sera è venuto a cercarmi nel locale. Io non c’ero e venerdì si è ripresentato insieme al minorenne dell’est. Proprio in quel momento stavo andando a casa e non mi sono fermato ma li ho notati mentre mi fissavano".

" Hanno cominciato ad insultarmi – sottolinea il titolare del locale – e il nordafricano ha detto: ’Io, questo ora lo ammazzo’. Quando sono tornato indietro, ho trovato il lumino da morto acceso sulla finestra. Un atto sicuramente indimidatorio. Non è questione di avere o meno paura ma quello che mi interessa, ora, è tutelare mia figlia. Ora andrò ad integrare la denuncia ma così non si può andare avanti, ccorre intervenire e subito".