"Mio figlio morì a 8 anni, aiutatemi ad avere un luogo in cui ricordarlo"

La perdita di un figlio è un dolore devastante al quale nessuna madre può abituarsi. Avere una tomba dove portare un fiore e pregare può essere di conforto, ma la normativa prevede che dopo un certo periodo i resti vengano esumati.

Beata è una mamma polacca che ha perso il figlio Dawid portato via da una grave malattia quando aveva solo 8 anni. "Mio figlio è nato in Polonia e lì abbiamo vissuto prima che il padre lo abbandonasse quando aveva solo 2 anni – ricorda Beata -. Quando Dawid si è ammalato ho chiesto aiuto e sono riuscita a portarlo in Italia per curarlo. Ricoverato al Policlinico di Modena nel reparto di Oncologia pediatrica, purtroppo non non ce l’ha fatta. L’unico mio conforto è la tomba sulla quale continuo a recarmi dove porto fiori, angioletti e tanti oggetti per Dawid. Ho creato un luogo dove il mio cuore trova un po’ di tranquillità. Anche quando il cancello è chiuso, posso vedere la sua tomba dall’esterno. Se lo spostano, non sarà più così". Ma due settimane fa Beata ha ricevuto una comunicazione dal Comune di Camposanto dove c’è scritto che il 12 ottobre Dawid verrà esumato. "E’ come se mio figlio fosse morto una seconda volta – spiega -. La mia mente non è ancora pronta a vedere i resti chiusi in una celletta. Ho chiesto di darmi un po’ di tempo. Vorrei portare Dawid a casa, in un’urna, ma il padre naturale non è d’accordo. Lui vuole spostare le spoglie di in un’altra città, lontano da Camposanto dove abito".

Beata lavora come assistente socio sanitaria ed è molto conosciuta nella comunità che, dopo la perdita del bimbo, si è stretta intorno al suo dolore. Un dolore espresso anche dalla sindaca di Camposanto Monja Zaniboni. "La telefonata che ho fatto a Beata è stata molto dolorosa – ricorda Zaniboni –. Una madre non si arrenderà mai alla perdita di un figlio. Le ho spiegato che la normativa nazionale prevede per la sepoltura a terra, l’esumazione dei resti dopo 10 anni. I congiunti possono poi decidere di tumularli in una celletta, traslarli in un altro cimitero oppure cremarli e portare l’urna con le ceneri a casa. Purtroppo, i genitori di Dawid non riescono ad accordarsi, quindi Beata non può trasferire le ceneri nella sua abitazione come vorrebbe. Mi rendo conto che la normativa è insensibile al dolore inimmaginabile di una madre che perde un figlio. Stiamo cercando di vedere cosa possiamo fare per evitare che si arrivi ad un contenzioso. Purtroppo i genitori non si accordano e Dawid che è rimasto sepolto per 17 anni nella tomba interrata, non può più restare lì o essere spostato in un’altra area del cimitero di Camposanto perché essendo situato in centro non può essere ampliato".

Angiolina Gozzi