Mirandola, ’necrologio’ per il nido: genitori contro la gestione privata

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"No alla privatizzazione, i bambini non sono sacchi di patate che possono essere spostati da una parte all’altra, come se nulla fosse". Non utilizzano mezzi termini i rappresentanti dei genitori del nido d’infanzia "Il Paese dei Balocchi" di Mirandola, di fronte alla notizia di una possibile esternalizzazione del servizio. Una questione esplosa a seguito della mancata rassicurazione circa l’effettivo svolgimento del centro estivo nel corso dell’intero mese di luglio, il quale sarebbe altresì organizzato da personale esterno.

"In quell’occasione, abbiamo scoperto che Comune di Mirandola e Ucman sono pronti a privatizzare il nido, dandolo in gestione ad una cooperativa già da settembre", commentano, preoccupate, le famiglie.

A questo proposito è stato realizzato anche un necrologio provocatorio per il ’defunto’ nido "Il Paese dei Balocchi": di anni pubblici 47 – si legge – con tanto di educatrici e personale ausiliario che danno il triste annuncio della sua improvvisa esternalizzazione, "il vuoto che rimarrà nei nostri cuori sarà incolmabile".

La faccenda coinvolgerebbe anche la struttura di San Prospero, che potrebbe subire il medesimo passaggio a enti privati ma anche – spiegano i sindacati – i comuni di San Felice, Concordia e Medolla.

"Non siamo stati consultati", lamentano i genitori, "le istituzioni non hanno cercato il confronto". Fulcro del problema, risulta la mancanza di personale che, a partire dal prossimo anno scolastico, subirebbe una decurtazione, data la fine dello stato di emergenza. "La responsabilità è di Ucman, sia per quanto riguarda il nido, che per quanto concerne il centro estivo", si difende l’amministrazione mirandolese, "il nostro auspicio è che la qualità dei servizi venga mantenuta".

Speranza espressa anche dal presidente dell’Unione Calciolari, che rimanda alle decisioni del Consiglio. "Assisto con preoccupazione a un inasprimento della discussione sulla gestione del servizio asili nido dell’Unione – dichiara il presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord Alberto Calciolari – con un metodo che non può essere utilizzato per un confronto su un tema così delicato. Come Unione stiamo organizzando una comunicazione alle famiglie attenta e riguardosa dell’interesse primario che è e rimane il bene dei piccoli ospiti dei nidi. Nel Consiglio dell’Unione di mercoledì si parlerà del tema e stiamo predisponendo per garantire la massima accoglienza alla cittadinanza. In quell’occasione si potrà valutare con serenità la situazione". "Dobbiamo effettuare valutazioni di natura tecnica", aggiunge il sindaco di Medolla, "studiando quali forme di gestione risultino più efficaci nel 2023. Ad oggi, è possibile che le deroghe dettate dallo stato d’emergenza vengano meno, quindi occorre esplorare alternative. E’ comunque chiaro che il servizio di nido debba risultare continuativo" Alle "ragioni tecniche", non credono i sindacati, che insistono sulle responsabilità politiche dell’Unione. "Ucman ha anticipato la volontà di devolvere due strutture in Asp e altre due in appalto", fa sapere la Fp Cgil, "nonostante i fondi del Pnrr". In prefettura l’accordo è sfumato.

Marcello Benassi