Moby Dick adesso è un docu-film

La rappresentazione di successo del Teatro dei Venti sarà raccontata e rivissuta sabato nella sala Truffaut

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La storia di Moby Dick, lo spettacolo capolavoro firmato dal Teatro dei Venti di Modena che non smette di girare per il mondo, è diventata anche un film.

O meglio, un documentario che ripercorre le tappe della produzione dello spettacolo, ma è al tempo stesso un racconto sui sogni, le ossessioni, le difficoltà connesse alla creazione artistica, sul coinvolgimento di un’intera comunità.

Dopo essere stato a Roma lo scorso 17 novembre, in concorso al ’Rome independent film festival’, il film ‘Moby Dick o il Teatro dei Venti’ sarà finalmente presentato nella sua città natale, a Modena, alla sala Truffaut di via degli Adelardi 4, sabato prossimo, 22 febbraio, alle 17.30. Alla proiezione nostrana, come a una grande festa a casa sua, parteciperà il cast dello spettacolo al gran completo. Come dicevamo, il film è nato per raccontare l’impresa che è diventata mettere in scena questo spettacolo itinerante che sta portando la sua nave, la sua balena in giro per il mondo.

Tutto è cominciato nel 2015, quando una compagnia teatrale di Modena ha deciso di portare in scena uno dei più grandi romanzi della storia: ‘Moby Dick’ di Herman Melville, il capolavoro della letteratura americana del 1851. La storia è quella della nave condannata ad essere affondata da una balena gigante: il viaggio della baleniera Pequod, comandata dal capitano Achab, a caccia di balene e capodogli, e in particolare dell’enorme balena bianca (in realtà un capodoglio) che dà il titolo al romanzo, verso la quale Achab nutre una smisurata sete di vendetta.

Lo spettacolo da subito ha manifestato tutta la sua complessità e, nei tre anni a seguire, è arrivato a mettere a repentaglio il futuro stesso della compagnia, così come quello della baleniera di Achab. Moby Dick è passato dalle pagine del romanzo a essere una macchina teatrale di otto tonnellate e tredici metri di altezza che si sposta all’interno di una piazza con cento persone tra attori e figuranti.

Il docu film dedicato a questa impresa è la storia del Teatro dei Venti e della gestazione di un’opera mostruosa, di destini che si incrociano, di tempeste che si abbattono sulle speranze di donne e uomini. Ma è anche un po’ la storia di tutti noi, dei nostri sogni e delle nostre ossessioni. Di avere una ragione per vivere o morire.

I protagonisti di questo secondo capitolo di Moby Dick sono, come dicevamo, il regista Raffaele Manco e tutto il cast della compagnia del Teatro dei Venti. Un po’ di storia, Manco, la merita: nato a Napoli nel 1982, ha prodotto e diretto diversi corti e documentari indipendenti. Tra i suoi lavori ricordiamo ‘Ci vediamo presto’ (miglior cortometraggio al Festival ‘Cinema e Psicanalisi 2009’), ‘Il colpo’ sui primi esperimenti di Guglielmo Marconi, ‘H24-Poliziotti allo specchio’ e ‘Il grano e la volpe’. È regista e montatore di diversi reportage per Rai, Current Tv, Sole24Ore e film-maker per programmi come Report, Presa diretta, Quante storie e La grande storia. Quanto allo spettacolo, Moby Dick ha vinto il Premio Ubu 2019 per il migliore allestimento scenico, il Premio Rete Critica 2019 per la progettualitàorganizzazione ed è stato decretato spettacolo dell’anno per la rivista Krapp’s Last Post. Moby Dick è una produzione del Teatro dei Venti, co-prodotta da Juros Svente – Klaipeda Sea Festival (Lituania), con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Modena, della Fondazione di Modena, con il contributo del Comune di Dolo (VE) in collaborazione con l’Associazione Echidna.