ALESSANDRO TRONCONE
Cronaca

Modena, finalmente si è visto il carattere. Il Catanzaro si arrende, la classifica sorride

Magnino, schierato a sorpresa in difesa, porta in vantaggio i canarini. Pareggia Iemmello, il subentrato Gliozzi firma la vittoria

Gliozzi (sulla sinistra) in torsione colpisce di testa su corner di Palumbio e insacca il gol della vittoria sul Catanzaro (Fotofiocchi)

Gliozzi (sulla sinistra) in torsione colpisce di testa su corner di Palumbio e insacca il gol della vittoria sul Catanzaro (Fotofiocchi)

Benedette siano le scelte tattiche studiate a tavolino, magari pure un pizzico sorprendenti. Perché a volte il calcio è un po’ come una partita di scacchi, basta una pedina per far saltare il banco dell’avversario. Certo, Paolo Mandelli l’avrà pensata a seguito dell’infortunio di Dellavalle, ma buona parte dei tre punti vitali guadagnati sul campo derivano da come il tecnico è riuscito a vestire il Modena con la presenza di Magnino.

E qui, siamo all’elogio della duttilità. Leggendo la formazione ufficiale sembrava una stranezza la presenza del centrocampista nei tre difensori, poi, leggendo anche la partita il Modena imposta la sua azione con Magnino nei tre difensori (alzando la posizione Di Pardo, mossa decisiva in fase di possesso) e difende a quattro portando il centrocampo in marcatura stretta su Ilie in un 4-3-2-1 che chiude al Catanzaro la possibilità di sfruttare gli inserimenti dei suoi mediani. Tant’è che sarà Iemmello ad uscire spesso dall’area di rigore per toccare quanti più palloni possibili. Ne esce un primo tempo ben giocato, parecchio fa l’atteggiamento con il quale i canarini dimostrano di voler almeno nelle intenzioni scrollarsi di dosso le tensioni dei 15 giorni alle spalle. L’elogio della duttilità trova il suo apice poco dopo la mezz’ora quando dopo una azione da sinistra a destra, Magnino scaglia in rete in diagonale (primo gol per lui) la palla vagante lasciata da Di Pardo che male aveva agganciato quella sfera a tu per tu con Pigliacelli. Il Catanzaro è molto limitato dall’agonismo della formazione di Mandelli, seppur cresca col passare dei minuti ma senza incidere nei 20 metri davanti a Gagno lì dove il Modena crea una densità infinita. Unico a rimanere un po’ lontano dalla foga canarina (onestamente, di servizi non ne arrivano mai) è Pedro Mendes e all’intervallo Mandelli rilancia Gliozzi e sarà altra scelta indovinata. L’ex Pisa entra letteralmente indemoniato e al 51’ inizia e conclude una azione da manuale ma, secondo il direttore di gara, simulando dopo un leggero contatto. Strano, trovandosi praticamente a 5 metri da Pigliacelli. Qui il fato ci vede un po’ male e al 62’ un mezzo piede di Cotali tiene in gioco Iemmello sul pari degli ospiti. Il Modena sbaglia con Santoro in uscita, il Var in circa 5 minuti corregge il direttore di gara. La reazione è da squadra coraggiosa. Gliozzi incorona la sua prova mettendo la firma vincente su corner di Palumbo e facendo pure ricredere qualcuno. Nel contesto del match, ci sta. Il palo di Battistella è l’ultima emozione all’80’, poi il Modena saprà soffrire. Che boccata d’ossigeno. E che dimostrazione. Non era semplice. Ma non è finita qui: +5 sui playout, -2 dai playoff in attesa delle altre. Quel che doveva essere fatto, col Catanzaro, è stato fatto. Il carattere è venuto fuori.

Alessandro Troncone