ALESSANDRO TRONCONE
Cronaca

Modena, rammarico per l’impresa sfiorata. La Cremonese agguanta il pari solo nel finale

Nel primo tempo canarini sotto con gol di Vandeputte, poi ribaltano con Di Pardo e Palumbo su rigore. De Luca firma il 2-2 all’87’

Il piatto mancino con cui Antonio Palumbo riesce a battere il portiere della Cremonese dal dischetto (Fotofiocchi)

Il piatto mancino con cui Antonio Palumbo riesce a battere il portiere della Cremonese dal dischetto (Fotofiocchi)

Modena, 27 gennaio 2025 – Uscire col rimpianto dallo "Zini", rende ampiamente l’idea del coraggio messo in campo dal Modena. Coi limiti difensivi, ormai, ci si convive da un po’ e per sistemarli se ne riparlerà. Resta, e di questo i canarini devono essere soddisfatti, una prestazione a testa alta contro un avversario che nel secondo tempo ha chiuso con Azzi, Johnsen, De Luca, Nasti, Vandeputte e Vazquez. Tanto per intenderci. Brava la squadra di Mandelli, nel complesso. Meno nei dettagli, quelli che purtroppo fanno la differenza. A pochi minuti dal termine, in particolare, quando il gol di De Luca che svetta in area piccola riporta alla mente i contropiedi sciupati una decina di minuti prima e non solo, con Bozhanaj e Palumbo sugli scudi. A proposito, consiglio vivissimo: clonate Antonio Palumbo, gigante quando ha la palla tra i piedi, monumentale nel sacrificarsi quando serviva. La scelta iniziale di Defrel, paga. Una volta carburato, il francese si nota per dinamismo e qualità del tocco ed è per questo che Mandelli lo preferisce a Pedro Mendes, entrato così così nella ripresa. La traversa di Caso disegna lo schema della gara: pallino ai padroni di casa, Modena efficace in ripartenza.

Dopo il legno, la squadra di Stroppa emerge nel possesso nei movimenti senza il pallone, quelli che spesso mettono in difficoltà i canarini. Ne nasce il magico assist di Vazquez per l’inserimento di Vandeputte al 17’, Zaro si fa scavalcare dalla traiettoria e l’ex Catanzaro vince il duello con Gagno da distanza ravvicinata. Sembra dominante il gioco della Cremonese, sembra. Perché il Modena ha un colpo di reni in termini di carattere. Una serie di tocchi a centrocampo, spingono all’uno-due con Palumbo e Defrel, Fulignati ci mette una pezza ma Di Pardo insacca a porta sguarnita. Da questo momento, la ragnatela della Cremonese diventa fragile, il Modena capisce come stare in campo e sorprende quasi sempre. Al 40’ Gagno innesca lo scatto di Palumbo, rimasto uno contro uno con Ceccherini nel contatto che il direttore di gara giudicherà da rigore. Arrivano infinite polemiche dalla panchina di casa, per Stroppa il contatto è inverso mentre il Modena chiede il cartellino rosso ma, a termini di regolamente, da anni il rosso in area di rigore per ultimo uomo non c’è. Perenzoni giudica la direzione di Palumbo molto esterna, ci si può interrogare sul mancato giallo al difensore. Ad ogni modo, il 10 non sbaglia e porta avanti i canarini. Dei rimpianti del secondo tempo si è già detto, quanti spazi ha avuto il Modena prima di rimpiangerli. La traversa di Vazquez è l’unico brivido vissuto. Ma la testa è alta e i risultati delle atre consentono di rimanere tranquilli. Al Modena va data una grossa pacca sulla spalla con apprezzamenti sinceri.