WALTER BELLISI
Cronaca

Monchio, rubata la lapide che ricorda Rolando Rivi

Si trovava nel bosco alle Piane dove il seminarista fu trucidato nel 1945. Proprio quest’anno, ad aprile, si terranno le cerimonie per commemorarlo.

La lapide commemorativa del seminarista trucidato nel ’45, Rolando Rivi

La lapide commemorativa del seminarista trucidato nel ’45, Rolando Rivi

A Monchio di Palagano è stata rubata la lapide che ricorda il beato Rolando Rivi, posta nel boschetto alle Piane dove il giovane seminarista di San Valentino di Castellarano fu ucciso il 13 aprile 1945. L’aveva eretta suo padre. Se ne è accorta una parrocchiana e in paese si è levata un’ondata di sdegno e di condanna per questo incomprensibile atto.

Ieri, il parroco ha esposto denuncia ai carabinieri contro ignoti. Il furto potrebbe essere stato compiuto anche qualche tempo fa. Il luogo era coperto dalla neve che si è sciolta di recente e potrebbe essere stato compiuto da più persone poiché la lapide di marmo e per asportarla occorre forza. Proprio in questo periodo, a Monchio si sta lavorando per preparare la cerimonia per l’ottantesimo anniversario del martirio che ricorre appunto il 13 aprile prossimo.

"Non sappiamo più che cosa pensare e come muoverci – è il commento di un parrocchiano membro del Comitato amici di Rolando Rivi -. Abbiamo sempre trattato questo fatto con molta pacatezza, vogliamo restare al di fuori delle strumentalizzazioni politiche". Nel giugno di un anno fa, sempre nel luogo del martirio, mani ignote vandalizzarono la raffigurazione del beato Rolandi Rivi, coprendola interamente di vernice scura. Rolando Rivi, nel 1942, a 11 anni, mentre l’Italia era già in guerra, entrò nel seminario di Marola nel reggiano e vesti per la prima volta l’abito talare che non lascerà più sino al martirio. Il desiderio di diventare "sacerdote e missionario" cresceva in lui guardando alla figura del suo parroco, don Olinto Marzocchini, che ne fu sua guida e maestro. Nell’estate del 1944 il seminario di Marola fu occupato dai soldati tedeschi e Rolando, tornato a casa, continuò gli studi da seminarista, sotto la guida del parroco. Nel clima di odio contro i sacerdoti diffusosi in quel periodo, finì nel mirino di un gruppo di partigiani comunisti che il 10 aprile 1945 lo sequestrarono e portarono alle Piane di Monchio. Rinchiuso in un casolare per tre giorni, brutalmente picchiato e torturato, il 13 aprile 1945, nel pomeriggio, spogliato a forza della sua veste talare, fu trascinato nel bosco alle Piane di Monchio e ucciso con due colpi di pistola.

Quando Rolando capì che i carnefici non avrebbero avuto pietà, chiese solo di poter pregare per il suo papà e per la sua mamma. Il 21 settembre 2013 Papa Francesco firmò la Lettera Apostolica che proclamò Beato il servo di Dio Rolando Rivi, "giovane seminarista e martire, testimone eroico del Vangelo". La beatificazione si svolse a Modena il 5 ottobre 2013.

w. b.