Morti al Sant’Anna, nasce un comitato "È una strage frettolosamente archiviata"

"Evitare che scenda il silenzio sulla strage e arrivare alla verità dei fatti, seguendo la strada della giustizia". È a questo scopo che nasce il comitato Verità e Giustizia per i morti del Sant’Anna, composto da diverse organizzazioni, partiti e movimenti sindacali modenesi e che sarà presentato sabato, alle ore 10:30, in piazza Grande. Secondo i membri del comitato, infatti, la verità ufficiale su quello che è successo al carcere di Sant’Anna l’8 marzo scorso non convince: "Una strage frettolosamente archiviata come suicidio di massa, un’inchiesta quanto meno lacunosa – denunciano –, un continuo susseguirsi di esposti e testimonianze da parte dei detenuti che parlano di pestaggi, torture, spari ad altezza uomo, perfino di persone ’scomparse’ quel giorno dal carcere modenese". Nel corso della maxi rivolta morirono in carcere quattro detenuti mentre altri cinque persero la vita durante il trasferimento in altri penitenziari. Per quei decessi sono stati aperti in procura sette fascicoli ma i primi esiti degli accertamenti autoptici avrebbero confermato come la morte di tutti i detenuti sia legata ad overdose a seguito dell’ingestione di farmaci; in particolare metadone.

"Un comitato di scopo o meglio un tavolo allargato, senza casacche politiche, legato al consiglio popolare di Modena nato per la vicenda Italpizza", spiega Alice Miglioli, uno dei portavoce.