Motori, finisce all’asta la mitica V16T

Messo in vendita dal sultano del Brunei, è l’unico modello prodotto dalla modenese Cizeta Moroder

Dopo anni di oblio torna a far parlare di sé una rarissima supercar made in Modena: si tratta della V16T, l’unico modello prodotto dalla Cizeta Moroder nel corso dei suoi 10 anni di attività. Otto gli esemplari prodotti e uno di questi, di proprietà del sultano del Brunei Hassanal Bolkiah, è rispuntato sul web a riaccendere curiosità e a ingolosire facoltosi collezionisti. Il sultano infatti ha deciso di mettere in vendita questo esemplare, reso unico dal suo colore blu. La vendita è stata affidata a Curated, rivenditore specializzato in auto d’epoca con sede a Miami. Il prezzo si aggirerebbe intorno ai 600mila euro. La vettura è la stessa esposta al Salone di Ginevra ‘93 e non è mai stata immatricolata, caratteristica comune a tutte le auto dell’opulento garage del sultano. Perfette le sue condizioni, anche per i pochi chilometri fatti (meno di 1000). La V16T, con i suoi doppi fanali anteriori a scomparsa, il motore da 16 cilindri a V e le linee tratteggiate da Marcello Gandini, incarnava le ambizioni e il sogno di Claudio Zampolli di creare un nuovo marchio automobilistico della motor valley che esprimesse potenza ed esclusività. Zampolli, dopo anni di esperienza in Ferrari come dealer, decise di mettersi in proprio e insieme al musicista e produttore Giorgio Moroder fondò la Cizeta Moroder. La V16T fu sviluppata e prodotta in città in un capannone a pochi passi dalla Scaglietti, in via Bazzini. L’auto destò notevole risonanza mediatica in tutto il mondo già dallo svelamento del prototipo nel dicembre 1988 all’hotel Century Plaza di Beverly Hills. La produzione cominciò nel ‘91 e la sua scheda tecnica la proiettava già nell’Olimpo delle 4 ruote: 540 cavalli, 328 kmh e accelerazione 0100 in 4,5 secondi. La biografia della V16T è però breve e travagliata: poco dopo il lancio ufficiale Moroder abbandonò il progetto, mentre gli ordini stentavano a decollare per via di una produzione totalmente artigianale che faceva schizzare i costi di produzione e di conseguenza il prezzo. Così la Cizeta, che nel logo gialloblu ritraeva tre profili di lupo voluti da Moroder probabilmente come richiamo ai boschi del suo Alto Adige, fallì nel 1994 e chiuse definitivamente i battenti assemblando l’ultimo modello nel ‘95. Zampolli si trasferì poi in California dove fondò la Cizeta Usa, per servizio assistenza e ordini su richiesta. Una storia sfortunata quella della V16T, ma che ha avuto comunque due eredità importanti e ’pop’: Gandini sviluppò quel design per Lamborghini, creando le forme estreme della Diablo, icona degli anni ‘90 considerata dagli addetti ai lavori come una ‘sorella’ della Cizeta. E nel 2004 il videogame Gran Turismo 4 la riportò in auge, inserendola nell’elenco delle auto videoguidabili.

Alessandro Socini