Muore a 64 anni e dona le cornee: esaudito il suo ultimo desiderio

La paziente oncologica aveva espresso la sua volontà al figlio scrivendo anche indicazioni su un foglio. Sinergia a Mirandola per l’intervento: hanno collaborato l’assistenza domiciliare e l’equipe di sala operatoria

Migration

Poco più di tre mesi dopo il primo espianto di cornee a domicilio su un 66enne, si rende noto un secondo recente prelievo della preziosa membrana, nel Distretto di Mirandola, questa volta su una donna 64enne, anch’essa seguita dallo staff di Assistenza domiciliare. E’ il terzo intervento di questo tipo per l’Azienda Usl di Modena (il primo a Carpi). La donna, affetta da patologia oncologica, era seguita da tempo a casa dal personale sanitario e medico della rete di cure palliative, cui aveva manifestato la volontà di donare le proprie cornee. Come da prassi i sanitari hanno informato la rete di procurement aziendale e subito dopo il decesso è stato possibile attivare il percorso per il prelievo. La tempestività in questi casi è fondamentale, poiché sono previsti diversi esami, anche di laboratorio, per la valutazione dell’idoneità del donatore. Al termine degli accertamenti è stato, dunque, predisposto l’intervento per il prelievo, eseguito – questa volta – presso le camere ardenti dell’ospedale dall’infermiere specializzato Giulio Da Como, dalla referente del procurement aziendale Barbara Ferrari e dal dottor Alessandro Pignatti, direttore della Struttura complessa di Anestesia e Rianimazione di Area Nord e del Dipartimento delle Attività chirurgiche dell’Ausl di Modena. I tessuti sono stati inviati alla Banca delle cornee presso il Centro riferimento Trapianti della Regione con sede al Sant’Orsola di Bologna. La volontà della donna di donare le cornee, più volte riferita al figlio, era talmente forte da spingerla a scriverlo di proprio pugno su un foglietto. Di fronte ad un desiderio così forte ed esplicito di compiere un gesto di autentica generosità e grande importanza per gli altri, tutti si sono spesi al massimo per fare sì che l’intervento fosse eseguito. Fondamentale la sinergia tra lo staff infermieristico del Servizio di Assistenza Domiciliare e l’équipe di sala operatoria del S.Maria Bianca. "L’attività di procurement di organi, ossa e tessuti ha preso sempre più sostanza – spiega Barbara Ferrari – uscendo anche dai confini ospedalieri e andando a interessare trasversalmente vari servizi. Ciò ha fatto sì che si creasse una rete formata da operatori esperti, competenti e sensibili al tema. Come sempre, il grazie più grande va alla famiglia della donatrice".

Alberto Greco