Le leggendarie Ferrari di Marilyn e Al Pacino sbarcano al Mef

Le rosse da Oscar in mostra dal 17 febbraio

Una mostra  al Mef

Una mostra al Mef

Modena, 13 febbraio 2016 - Marilyn Monroe sta per arrivare sotto la Ghirlandina ed è un peccato che quasi nessuno lo sappia. Sono quindi lieto di provvedere a colmare la lacuna. Ma ve la ricordate, la biondissima diva di Hollywood? Ha fatto sognare una intera generazione e anche a Modena, negli anni Cinquanta, i cinema si riempivano quando veniva proiettato uno dei suoi film. Una antica leggenda della Bassa narra addirittura che un ragazzo di Cavezzo le spedì una lettera d’amore: incredibilmente, il giovanotto avrebbe ricevuto una affettuosa risposta da parte dell’attrice (ma pare che la risposta fosse stata scritta da alcuni buon temponi, in un inglese misto al dialetto…).

Nel testo, Marilyn prometteva di farsi viva a Cavezzo, un giorno o l’altro. S’intende che la stanno ancora aspettando. Bene. Come nella Settimana Enigmistica tanto cara a mia madre, forse non tutti sanno che l’amichetta del presidente Kennedy amava scorazzare per le strade di Beverly Hills a bordo di una Ferrari. Per la precisione si trattava di un modello Cabriolet Pininfarina, bianco come la pelle della Divina. E questa vettura, che era stata fabbricata a Maranello da operai che tenevano in officina il poster di Marilyn, questa vettura, dicevo, dal 18 febbraio sarà in esposizione al Mef, il museo costruito accanto alla casa natale del glorioso Drake, il papà del Cavallino Rampante.

Non solo: da giovedì prossimo (compleanno di Enzo Ferrari che avrebbe spento 118 candeline) il Mef (che ha sì alle spalle una storia travagliata, causa complicate origini e incomprensioni diffuse, ma che resta una delle nostre eccellenze) ospiterà tante macchine che hanno alimentato la leggenda del cinema, dalla Ferrari che valse l’Oscar ad Al Pacino per il remake di Profumo di Donna alle Rosse di Miami Vice, il popolare telefilm. Ne parlo volentieri non solo per rendere omaggio alla genialità di Antonio Ghini, che meriterebbe la cittadinanza onoraria di Modena per quanto ha fatto e sta cercando di fare per l’immagine del nostro territorio. Ne parlo anche perché la suggestione della Motor Valley può e deve essere un volano per lo sviluppo imprenditoriale e turistico. Lo so, lo sapete: queste sono frasi fatte, slogan che escono a getto continuo dalle labbra dei nostri politici. Ma, a prescindere dalla malafede di taluni, è una buona cosa che la Regione abbia stanziato un milione di euro per promuovere iniziative legate alla valorizzazione della terra dei motori: a patto di spenderla bene, la somma.