
Il consigliere regionale Gian Carlo Muzzarelli e il sindaco Massimo Mezzetti
Modena, 15 giugno 2025 – Pazza idea di candidarsi al Parlamento. "Ma no, forse più un avvertimento ai big: non pensate di autonominarvi come sempre…". È in corso la partita di basket nel nuovo campo all’ex Macello. Di fianco, sotto gli stand della Festa dell’Unità è il momento dei tortelloni in crema di parmigiano e gli spiedini di mare alla griglia. L’ex sindaco Gian Carlo Muzzarelli interviene all’assemblea del Pd che sta per eleggere Diego Lenzini segretario cittadino. Strali contro il sindaco Mezzetti di cui abbiamo dato conto ieri, ma un militante di lungo corso invita a non fermarsi ai discorsi sui ‘contenitori senza contenuto’ della città, al destino delle ex fonderie, il taser che "ammazza le persone", le martellate di Modena civica contro l’amministrazione e la richiesta al Pd di ricucire l’alleanza. Nella sua riflessione Muzzarelli – indispettito da un nuovo corso urbanistico che mette in discussione i progetti avviati nei suoi due mandati – a un certo punto, rivolgendosi retoricamente al ‘caro Diego’, lancia lì che nel 2027 serviranno nuovi criteri di selezione per le candidature al Parlamento: "Occorrerà individuare metodi di partecipazione anche per quelle scelte...anche per quelle scelte", ripete due volte. I più avveduti si sorridono sornioni. "Ma che vuole candidarsi al parlamento?". Le interpretazioni divergono: "Il ruolo di presidente di commissione comincia a stargli stretto. È vero che ha sempre detto che non avrebbe oltrepassato Bologna, tuttavia, man mano che si avvicinano le elezioni al parlamento, la tentazione aumenta…". Anche la difesa a spada tratta di Modena civica "è un asse elettorale che va bene a entrambi, in vista di tutti gli appuntamenti futuri".
Più realistico l’uomo con la polo: "Il parlamentare è un ruolo poco operativo per chi piace firmare leggi e amministrare. Gian Carlo vuole avvertire in realtà i vari Bonaccini, Baruffi, Vaccari, Mezzetti, a non pensare di dare le carte o autonominarsi come sempre: le scelte ora dovranno partire dal basso e lui, con Reggianini al provinciale e Lenzini al cittadino, ritiene di avere in mano il partito".
E se Muzzarelli non è bastato ci ha pensato Sandro Fogli a surriscaldare ulteriormente la serata con il suo enigmatico appello: "È impensabile che alla prossima scadenza elettorale il Pd di Modena non sia in grado di esprimere un proprio candidato sindaco a prescindere dalle intenzioni del sindaco in carica". Parole di un singolo militante, certo. Ma secondo alcuni la spia di un malessere della base tutto da decifrare, che però fra quattro anni potrebbe deflagrare: "Un freno a Mezzetti che pensa al secondo mandato?", si domanda chi ha ascoltato il passaggio. È inverosimile ipotizzare le primarie in presenza di un sindaco uscente: sarebbe un autogol per il Pd, accusabile dai suoi stessi elettori di aver sostenuto per cinque anni un sindaco in cui non crede. "Eppure nessuno scenario si può escludere qualora i rapporti tra partito e primo cittadino dovessero logorarsi...". E Muzzarelli non ha fretta.