Nelle nostre imprese nulla cambierà

Migration

Valter

Caiumi*

La decisione di arrivare in Ue a un salario minimo può essere utile per incentivare un maggior equilibrio tra i diversi paesi membri, dando un aiuto alle economie più deboli e sminando la concorrenza poco ortodossa del minor costo del lavoro. Nel nostro Paese, il salario minimo può essere una strada per garantire condizioni e paghe adeguate in quegli ambiti che non hanno contratti collettivi. Non è il caso dei contratti nazionali firmati da Confindustria, dove anche le qualifiche più basse percepiscono cifre superiori ai 9 euro lordi l’ora previsti dal salario minimo. Nel caso dei metalmeccanici il terzo livello si attesta a 11 euro. Nelle nostre imprese nulla cambierà. Siamo tuttavia consapevoli che ancora c’è molto da fare in alcuni settori e aree. Se pensiamo all’Emilia vediamo una realtà che ha dimostrato di saper essere fortemente attrattiva: a dirlo sono i dati. Per realtà industriali del tipo che vogliamo continuare a essere occorrono competenze e professionalità di alto livello. Sono le nostre priorità. Il rapporto del mondo del lavoro con la scuola, con la formazione, in un’ottica di training permanente che faccia crescere l’azienda come elemento fondante di una collettività più competente, consapevole, innovativa. Questo dà conto di come trattare il salario da solo non basta, occorre lavorare su molti altri aspetti come le condizioni personali e collettive di vita e di lavoro, avere i giusti obiettivi, saper indirizzare la crescita, tutti elementi che compongono quel welfare che è nel DNA e che si è sempre distinto nelle varie generazioni delle imprese. Forse è più facile parlare di una cifra, noi vorremmo invece che la politica e le parti sociali si facessero carico di questo bisogno di attenzione alla persona, che dall’economia passa all’intera società. Se non arriviamo a una riflessione, con tutte le parti in gioco che coinvolga a tutto tondo questi aspetti, continueremo a discutere una dimensione sola rischiando di arrivare a considerazioni parziali e non risolutive.

*Presidente di Confindustria Emilia Area Centro