Condanna no vax, l'attivista: "Lo ammetto, è stato un errore"

Magda Piacentini: "Io non ho ricevuto nulla"

Il cartellone

Il cartellone

Modena, 14 luglio 2018 - «Ci siamo accorti subito dell’inesattezza e subito abbiamo corretto i manifesti: quelli errati sono rimasti affissi solo poche ore. Sono stata condannata? Non ne so nulla, ancora all’associazione non è stato notificato niente».

E’ la stessa Magda Piacentini, prima attivista condannata appunto per “procurato allarme” ad ammettere, come già aveva fatto, ad onor del vero, al montare della protesta, che i dati inseriti nei cartelloni a febbraio contenevano dati errati. Nel senso che quegli oltre 21mila ‘danneggiati’ dai vaccini corrispondevano invece alle segnalazioni arrivate nel corso di tre anni all’Aifa. «A quanto pare ora è moderno saperlo sui social – commenta – e risponderemo quando riceveremo qualcosa di scritto. Ma è pur vero che siamo stati i primi, noi dell’associazione, a spiegare che i cartelloni contenevano un’inesattezza. Abbiamo subito modificato la notizia sui social e sugli stessi manifesti, ritirati poche ore dopo. In quelli nuovi, però, avevamo scritto la verità, quella di cui non si parla: 21mila di segnalazioni di reazioni avverse arrivate all’Aifa in tre anni, che è comunque un dato notevole. L’Ausl dovrebbe essere la prima a diffonderlo senza aspettare le associazioni perchè – ripeto – sono numeri reali».

E, in merito all’autocertificazione, ovvero la versione ‘soft’ della legge sull’obbligo vaccinale voluta dal ministero della Salute, Piacentini afferma che: «Stiamo continuando a seguire il tema ma a nostro avviso creerà ancora più confusione e certo non una presa di coscienza. E’ sufficiente leggere le analisi effettuate dall’esperto Montanari per capire di cosa stiamo parlando, non correre dietro delle sciocchezze.

E’ necessario andare a vedere come sono fatti i vaccini; cosa c’è dentro». Intanto, come già avvenuto in passato, ovvero con l’affisione dei manifesti incriminati, una parte del popolo No Vax prende le distanze dall’associazione rappresentata da Magda Piacentini, ribadendo quanto già affermato all’epoca. «Tale imprecisione ha coinvolto ovviamente i “Genitori del NO Emilia Romagna” che, impegnati su diversi altri fronti, sono stati forse leziosi fidandosi di un gruppo che dovrebbe aver maturato una certa precisione ed una certa dimestichezza, quantomeno con dati che devono essere resi pubblici e quindi soggetti al giudizio e anche, come si può comprendere, alla forte critica di una controparte, ad oggi ancora maggioritaria». I genitori del No, attraverso un comunicato, avevano chiesto pubblicamente scusa per «Un simile coinvolgimento e per la disattenzione fatta però con fiducia, prendendo però, da ora in avanti, le distanze da tutti quei movimenti che hanno scambiato una tale battaglia con una partita a dama con il vicino di casa.

In questa prateria di ostacoli, di fatiche, di piccoli risultati che si accatastano pian piano, certi errori così grossolani assumono una carattere molto dannoso all’immagine di tanti genitori preoccupati per il futuro dei loro figli. Sbagliare è umano, si potrebbe dire. E questo è fuori discussione. Rimane però grave la faciloneria con cui si è proposta una simile azione. Ribadiamo dunque le distanze da prendere verso l’Associazione “Riprendiamoci il Pianeta”, certi però che basterebbe una sola reazione avversa, e non già 21.658, per continuare a far gridare il motto dei Genitori del NO Emilia Romagna.

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