"Non potevamo certamente amarli di più"

Giovanna e Massimo, con tre figli, sono attivi nell'associazione "Reti di famiglie accoglienti" come famiglia affidataria da 17 anni, accogliendo undici bambini in difficoltà. L'impegno richiede consapevolezza, organizzazione e collaborazione con i servizi sociali per garantire il benessere dei minori. L'affido ha una durata massima di due anni.

"Non potevamo certamente  amarli di più"

"Non potevamo certamente amarli di più"

Giovanna, Massimo e i loro figli di 23, 20 e 15 anni fanno parte dell’associazione di promozione sociale “Reti di famiglie accoglienti”, nata di recente. Dal 2007 sono una famiglia affidataria, in 17 anni hanno accolto undici tra bambini e bambine che con la propria famiglia vivevano un periodo di difficoltà. "L’idea di metterci a servizio di un progetto di accoglienza è nata quando eravamo molto giovani, prima ancora di sposarci, frequentando nella nostra parrocchia alcune famiglie affidatarie che ancora oggi sono per noi colonne portanti – racconta Giovanna - Abbiamo voluto aprire la nostra casa a chi, per un periodo più o meno lungo, avesse bisogno delle nostre cure e del nostro affetto, consapevoli che lo scambio è reciproco, non c’è un donatore e un ricevente. In questi anni le difficoltà non sono mancate, – ammette Giovanna – dovute soprattutto all’organizzazione di una famiglia numerosa e alla preparazione del saluto e del distacco, che è sempre un momento delicato per tutti, dal più piccolo al più grande, e va gestito con attenzione. Serve molta consapevolezza anche durante il percorso, perché non bisogna mai dimenticare l’obiettivo finale: il rientro del piccolo nel suo nucleo familiare o il suo ingresso in una nuova “famiglia per sempre”. Bisogna collaborare con i servizi sociali e condividere il progetto, mettendo sempre al centro i bisogni dei bambini. Per esempio, è importante – sottolinea Giovanna - creare un ambiente il più possibile sereno durante gli incontri con i genitori o i nonni, anche quando sembra difficile". "Non avremmo potuto amarli di più", conclude Giovanna. Ricordiamo che l’affido ha una durata massima di due anni; chi desidera rendersi disponibili deve rivolgersi ai servizi sociali del proprio Comune.

s.c.