Palestre e piscine sull’orlo del fallimento: "State uccidendo i luoghi della salute"

La protesta in piazza Grande: "Invece di coinvolgerci nella promozione di una vita sana, ci fanno chiudere. E’ un paradosso"

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Di nuovo in piazza per farsi sentire, per manifestare contro la chiusura di palestre e piscine, luoghi sicuri e frequentati da persone che condividono i principi di una vita sana: "Sono i nostri clienti, per primi, ad esigere che le palestre rispettino le norme anti-Covid, regole che abbiamo sempre rispettato. Ma la nostra categoria non lavora da mesi mentre i contagi salgono, perché la gente il Covid lo prende altrove". E’ lo sfogo dei personal trainer, titolari di palestre e piscine, laureati in Scienze motorie, che ieri mattina hanno manifestato per l’ennesima volta in piazza Grande, convinti di essere vittima di una grande ingiustizia: "Le palestre e le piscine sono chiuse da tanto tempo, ma non c’è stato alcun beneficio. I contagi crescono e la gente sta peggio. Non si muove più, prende chili, va in depressione – dice Alessia Vaccari, titolare del centro ’Muoviti’ di Modena – La mia palestra ha una clientela che viene per motivi di salute, anziani o persone con problemi fisici, ad esempio metabilici. I politici non si rendono conto del danno che stanno creando anche a queste persone. Il nostro target non prevede lezioni on line, un anziano non si mette a fare ginnastica davanti a uno schermo. E’ un filone che non abbiamo intrapreso, in cui non crediamo. Anzi, oggi il web pullula di gente che fa lezioni senza avere competenze. Abbiamo necessità urgente di riaprire – aggiunge Vaccari – siamo arrabbiati perché siamo chiusi e la chiusura non ha senso, non porta benefici a nessuno, anzi. Le palestre hanno dimostrato di essere luoghi sicuri, ci siamo adattati, abbiamo ridotto gli accessi, investito in tecnologia, ’Muoviti’ ha spazi grandissimi. Eppure non possiamo lavorare, ma dobbiamo pagare l’affitto tutti i mesi. Invece di considerare la nostra categoria come quella che può aiutare il settore salute, in un momento di pandemia con la gente depressa e fuori forma, ci escludono e ci fanno fallire".

"Ci hanno chiuso senza prove scientifiche – aggiunge Davide Comastri, segretario regionale Cism (comitato italiano laureati in Scienze motorie). Il paradosso è che chi ha a disposizione scantinati e garage fa lezione lì, oppure all’aperto, mentre le palestre restano chiuse. La nostra richiesta è quella di riaprire con urgenza palestre e piscine, che sono luoghi della salute. I protocolli anti Covid ci sono, li abbiamo sempre rispettati e funzionavano. Non credo che andare in palestra a piccoli gruppi, in ambienti ampi e areati, con attrezzi individuali, sia fonte di rischio. Poi la gente va a fare la spesa o sugli autobus". Anche Comastri sottolinea come sia una questione di salute: "Ci sono persone con patologie croniche che hanno bisogno di noi e che di fatto non si stanno più curando".

Ieri in piazza Grande i promotori della protesta hanno manifestato sui materassini ginnici con cartelli e striscioni: "Salute più prevenzione passano anche dalla nostra professione", recitava uno degli slogan del Comitato Scienze Motorie.

val. b.