"Pandemia, raddoppiati i disturbi psichici comuni"

Torna ’Mat’, la settimana dedicata alla salute mentale. Il dottor Starace: "Tra gli adolescenti e i giovani adulti aumentano insonnia, ansia e panico"

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di Valentina Reggiani

Ansia, panico, insonnia ma anche consumo di farmaci. A seguito della pandemia, soprattutto tra gli adolescenti e i giovani adulti sono raddoppiati i disturbi depressivi. Sono i dati emersi ieri nell’ambito della presentazione di Màt, settimana della salute mentale. L’11esima edizione vede la presenza di tutti i dipartimenti di salute mentale e dipendenze patologiche della Regione, in collaborazione con oltre 100 associazioni di volontariato e realtà del territorio. Alla presentazione della manifestazione, promossa dall’Ausl e organizzata da Arci Modena sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco Muzzarelli, Silvana Borsari, direttrice sanitaria Ausl e Fabrizio Starace, direttore del dipartimento di salute mentale e dipendenze Patologiche dell’Ausl, Componente del Consiglio Superiore di Sanità. La nuova edizione prevede, dal 16 al 23 ottobre ben 100 incontri, approfondimenti, spettacoli ed eventi su tutto il territorio.

Focus dell’undicesima edizione sono gli effetti psicologici e sociali legati alla pandemia. Starace, psichiatra direttore del Festival ha spiegato come i dati dello scorso anno abbiano confermato una riduzione del 10% degli accessi al pronto soccorso e in condizione di ricovero. Ma, dall’inizio dell’anno corrente, col ridursi della pressione pandemica si è vista una ripresa degli interventi, soprattutto in alcune fasce della popolazione: giovani adulti e adolescenti che hanno maggiormente risentito di questo trauma collettivo. "Le patologie più diffuse sono quelle che chiamiamo disturbi psichiatrici comuni: non c’è stato un aumento considerevole dei disturbi psichiatrici gravi ma è stato anche documentato un raddoppio di quelli comuni: disturbi ansiosi, depressivi, a quelli che si espimono attravero sintomi somatici, all’insonnia. Il ritmo sonno veglia di molte persone è stato alterato e raccomando a tutti di affrontare questi disturbi col consiglio di esperti, senza affidarsi ad un trattamento farmacologico che spesso risulta controproducente. C’è un lato positivo – ha sottolineato - quest’anno torniamo con gran parte degli eventi in presenza. Sarà possibile scambiare guardi, riflessioni, emozioni: riprendiamo quella dimensione di rapporto interpersonale che è alla base di un bilanciato benessere psicologico".

Sul nostro territorio sono presenti otto centri di salute mentale. Lo scorso anno l’1.8% della popolazione residente è stato trattato presso i Csm: 10871 persone. Lo 0.3% era al primo contatto con i servizi: la patologia più frequente era la nevrosi. La diagnosi trattata maggiormente invece è stata la psicosi: 41.6%. A livello nazionale è stato riscontrato un aumento di almeno il 30% delle persone con disturbi psichici e psichiatrici rispetto all’epoca pre-covid. Gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici sono 826.465 con il 54,3% dei casi di sesso femminile, mentre l’età media riflette l’invecchiamento della popolazione generale con il 68,7% di pazienti al di sopra dei 45 anni. In entrambi i sessi risultano meno numerosi i pazienti al di sotto dei 25 anni mentre la più alta concentrazione si ha nelle classi 45-54 anni e 55-64 anni.