Partita la Mille e 118 Miglia del soccorso, la carovana che insegna a salvare una vita

Migration

A VOLTE possono bastare poche manovre per salvare una vita ma devono essere eseguite in modo corretto e per questo occorrono professionsti che insegnino e formino le persone. E’ questo lo scopo della «Mille e 118 Miglia del Soccorso», la ‘carovana’ sulla sicurezza stradale e il primo soccorso che ieri ha lasciato Piazza Roma a Modena per dirigersi verso Bologna. E la città ha risposto con tanti cittadini, residenti e turisti, che hanno assistito alle dimostrazioni eseguite dai volontari impegnati nell’importante iniziativa che si svolge in diverse piazze d’Italia, giunta alla sua terza edizione. Lezioni ‘on the road’ attraverso l’uso di manichini per mostrare le prime manovre rianimatorie in caso di arresto cardiocircolatorio; regole d’oro che possono salvare la vita. «E’ importante prima di tutto sapere cosa comunicare al 118, con riferimenti precisi del luogo dell’evento, poi si può passare alle manovre rianimatorie con l’insegnamento anche sull’uso del defibrillatore – ha spiegato il dottor Cristian Manuel Perez, direttore sanitario della Onlus La Sorgente - prima di tutto bisogna capire se il paziente è coscente o incoscente e nel caso di paziente incoscente va valutato se si tratta soltanto di una perdita di contatto con l’ambiente o di un arresto cardiorespiratorio. In questo caso le indicazioni sono quelle di mettere le mani al centro del torace e di cominciare le compressioni di 4 o 5 centimetri di profondità a una frequenza di 100 al minuto». Spiegazioni teoriche che in Piazza Roma hanno avuto il fondamentale supporto della dimostrazione pratica. L’iniziativa, che ha coinvolto anche Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Municipale, ha il doppio scopo di dare dimostrazioni pratiche in ‘pillole’ e quello, ancora più importante di sensibilizzare sul tema della sicurezza stradale e del primo soccorso. E’ importante infatti per i promotori e gli organizzatori, soprattuto ‘instillare’ nel cittadino, a partire dai giovanissimi ala coscienza del dovere civico di intervenire di fornte ad un’emergenza imprevedibile, evitando in questo modo l’indifferenza o la paura e di conseguenza l’omissione di soccorso.

Emanuela Zanasi