Pd, primarie online: è gelo "Pensiamo ai contenuti"

In città i vertici Dem preferiscono evitare "di dibattere sui regolamenti". Pini: "Interessante, ma oggi il partito faticherebbe a garantirne la correttezza"

Pd, primarie online: è gelo   "Pensiamo ai contenuti"

Pd, primarie online: è gelo "Pensiamo ai contenuti"

di Alberto Greco

Il caos che accompagna l’avvicinamento al congresso nazionale del Pd arriva a riflettersi anche sulle regole, tanto è l’imbarazzo di un partito che aveva "inventato" e fatto proprie neanche tanti anni addietro, ai tempi dell’Ulivo, le primarie aperte e che ora si trova a discutere se accogliere o no la possibilità di voto online. "Non voglio contribuire ad alimentare una discussione già accesa. Mercoledì – dice il segretario provinciale modenese Roberto Solomita – si saprà con quali regole andremo a votare. Mi piacerebbe però che il partito lavorasse più sui contenuti piuttosto che dibattere sulle regole. Non voglio aggiungere ulteriore caos, ma contribuire alla ecologia del dibattito. Quando ci diranno le regole le applicheremo. Siamo pronti. Intanto, però, posso affermare che in questi giorni sono venute varie persone a iscriversi al Pd. È il segno che bisogna stare concentrati sulle aspettative delle persone".

Sulla stessa linea d’onda una delle voci più autorevoli della giunta del comune di Modena. "È un dibattito – afferma l’assessore alla cultura Andrea Bortolamasi – che non mi appassiona. Piuttosto che sui regolamenti, il confronto mi auguro si possa sviluppare su temi come il lavoro, la scuola, l’ambiente, per un partito che ha l’ambizione di esser popolare, radicato nei territori. Non avvitiamoci in discussioni che rischiano solo di allontanarci da uomini e donne che vedono ancora nel Pd un riferimento culturale e politico, per costruire un’alternativa credibile alla destra nel nostro Paese". Il tema è stato spiegato anche da autorevoli esponenti nazionali sta non tanto se fare le primarie solo nei circoli e nei gazebo, "quanto piuttosto di poter fare votare da casa, online" e dare la possibilità ad un numero più ampio di persone di esprimersi.

Ovvio che "nel fra le righe" di questo dibattito – che oppone due dei principali contendenti, Stefano Bonaccini e Elly Schlein – sta una differente visione della idea partito che si vuole rappresentare sulla scena nazionale dopo il congresso. "È sicuramente interessante l’idea delle primarie online, ma in questo momento – chiosa la ex parlamentare Giuditta Pini – non è fattibile. Dal 2019 al 2022 il PD è passato da 400.000 tessere a 50.000. Da quando è stato introdotto il tesseramento online le federazioni e i circoli non hanno contezza dei numeri sul territorio e dubito che in questo momento l’organizzazione sia in grado di creare una infrastruttura che garantisca la correttezza del voto e la sua gestione online. Concentriamoci sul portare le persone ai gazebo, per il futuro sicuramente è un dibattito interessante da affrontare".

Voto online o no nella base del Pd, tra gli aderenti al partito si respira soprattutto una gran voglia di contare e questo è il pensiero una consistente fetta di iscritti che in questi anni si sono sentiti frustrati nella loro militanza. Ci conferma qualcuno: "Non ho mai visto una organizzazione nella quale il primo che passa si iscrive solo ed esclusivamente per fare il capo, una organizzazione nella quale si cercano figure carismatiche solamente per colmare una drammatica crisi di contenuti e riempire, attraverso queste, il vuoto di riconoscibilità sociale". C’è in queste parole la preoccupazione ancora una volta di non potere incidere sulle scelte nazionali e allargare il solco che divide la base ed i vertici.