"Per essere davvero equi occorre comprendere gli altri"

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"L’empatia è un’alleata della crudeltà? Alle origini del senso di giustizia, in molti casi è sufficiente sentire e comprendere l’altro, per collocarlo su un piano di comune umanità". Sono le considerazioni da cui stamattina, alle 10 alla tenda di piazzale Re Astolfo, partirà la lezione filosofica di Anna Donise, docente di filosofia morale all’Università di Napoli. La prof ieri ha anticipato i suoi temi. "C’è ambiguità riguardo alla empatia e alla connessione tra essa e la bontà perché, come spiegherò durante il Festivalfilosofia dedicato a Giustizia, visto che questo modo di agire umano più legato alla morale è legato alla capacità cognitiva di donne e uomini".

La filosofa approfondisce il senso del suo discorso: "Tutti noi abbiamo la capacità di sentire il dolore dell’altro perché l’empatia di cui siamo dotati ci consente di comprendere, ma comprendere è altro da sentire perché questo secondo sentimento è legato al nostro essere istintivo, animale. Non a caso se siamo al circo e guardiamo un acrobata tutta la sala emette un ‘ooohhh’ quando l’artista svolge un esercizi difficile. Sentiamo le farfalle nello stomaco potremmo dire, perché abbiamo la capacità di sentire, ma possiamo dire di comprendere davvero quel che prova quell’acrobata? Appunto la capacità di guardare l’altro, zoomare sul nostro prossimo è cosa diversa".

Donise spiega la differenza: "C’è un vecchio noto esperimento dove si narra ad alcuni ragazzi la vicenda di una bambina malata che deve ottenere delle cure ed è in lizza con altri pazienti che hanno gli stessi bisogni. Tutti uguali e fila da rispettare, secondo il parere di tutti.

Poi si fa vedere a questi ragazzi un video nel quale la bimba narra la sua malattia e lì le loro opinioni cambiano, e propendono per il fatto che quella bimba malata debba subito avere le cure, saltando dunque la fila degli altri aventi diritto. Questo perché abbiamo conosciuto qualcosa, oltre l’empatia che abbiamo per tutti quei malati. Del resto empatia e giustizia-etica non vanno d’accordo".

Termina la professoressa: "Una cosa dunque è sentire qualcosa, provare empatia per un film, una pubblicità, un amico altra cosa è appunto comprendere. Diventa fondamentale già alle elementari educare su tutto ciò, fare capire che occorre uscire dal proprio punto di vista sulle cose". Ovviamente, ha proseguito, "non basta uscire solo dal proprio punto di vista serve anche veicolare messaggi giusti altrimenti per assurdo potremmo provare empatia anche per i discorsi di Hitler o per i camorristi. Il problema è avere la giusta distanza dagli eventi".

Intanto ieri in Piazza Grande la filosofa Michela Marzano nella sua lezione si è agganciata all’attualità politica: "Tra una settimana sarà la destra, l’estrema destra a vincere perché il nostro Paese non ha fatto i conti con il passato".

Stefano Luppi