
di Gianpaolo Annese
"È fondamentale arrivare all’indipendenza energetica, i rigassificatori vanno posti al centro dell’agenda politica altrimenti molte aziende chiuderanno". Ex sottosegretario alle Attività produttive, catanzarese, 61 anni, parlamentare dal 1996 al 2018, Giuseppe Galati (nella foto) è entrato nel collegio uninominale della Camera tra Modena e Bologna all’ultimo minuto. Rappresenta la quarta gamba, centrista, del centrodestra in quota ’Noi moderati’. Al suo posto avrebbe dovuto esserci Giampiero Samorì: "Conosco benissimo l’avvocato – spiega Galati – persona di grande pregio, ma la riduzione dei seggi costringe i partiti a scelte drastiche. Nella ripartizione tra le quattro forze della coalizione alla fine si sono ridotte le disponibilità dei posti e io nella formazione centrista nazionale ero il quarto della lista". E così si è ritrovato catapultato in Emilia Romagna, tra Bologna e Modena. "Guardi, in questo momento sono in auto e sto proprio venendo nel Bolognese. Anche dopo in caso di elezione sarò in costante contatto con il territorio che peraltro conosco bene perché essendo stato sottosegretario mi sono spesso confrontato con i problemi e le richieste del ricco tessuto produttivo emiliano". È consapevole del dramma in corso tra le imprese locali alle prese con il caro energia: "Sono necessarie misure urgentissime per frenare la crisi e tutelare l’occupazione: occorrono scelte chiare, per molti anni siamo stati deficitari nel sostenere l’importanza dei rigassificatori e delle estrazioni dai ricchi nostri giacimenti. Sono i primi provvedimenti da adottare". In passato ha avuto alcuni problemi con la giustizia: nel 2020 è stato accusato di abuso d’ufficio aggravato dalle modalità mafiose per una vicenda che travolse l’Ausl di Catanzaro. Ha risolto le sue controversie? "Da quell’accusa sono stato prosciolto, su richiesta dello stesso pm, nel febbraio 2020, la mia posizione è stata archiviata con la dichiarazione della mia assoluta estraneità alla vicenda".