«Plastic tax? L’approccio punitivo è inutile»

Migration

Plastic tax? No, grazie. Anche Cna e Lapam di oppongono al nuovo ‘balzello’ che spaventa il centrosinistra alle regionali e tante aziende del nostro territorio.

«Come è accaduto anche in tema di restrizioni al traffico, i problemi legati al clima e all’inquinamento sono spesso affrontati al livello di slogan, o comunque con interventi draconiani mirati più a fare notizia che ad affrontare costruttivamente il problema. O peggio, a fare cassa nascondendosi dietro la foglia di fico dell’ambientalismo. È quello che capita oggi, con la olastic tax”.Di questo tenore, infatti, è il commento di Alberto Papotti, segretario provinciale di Cna, rispetto ad un provvedimento che sta facendo molto discutere. «Così come è stata concepita a tutt’oggi, la plastic tax, mette una pietra sopra a tutti i piani e progetti mirati a ridurre l’uso della plastica. L’economia, e più complessivamente la lotta all’inquinamento – continua Papotti – ha bisogno di regole certe e stabili, che non siano cambiate mese dopo mese. Di sicuro la plastic tax non risponde a questo approccio e, inoltre, rischia di avere un impatto devastante sul settore e il suo indotto (tra cui c’è anche la meccanica, ad esempio), il cui peso è particolarmente rilevante sul nostro territorio. Basti pensare al peso di distretti come il biomedicale e il packaging». Secondo il segretario di Cna, più che un approccio punitivo, che è quello a cui si ispira la plastic tax, servirebbe qualcosa di costruttivo, finalizzato a creare una cultura dell’ecologia.

«È il caso degli incentivi legati ai green corner, ovvero il sostegno a quegli esercizi che allestiranno distributori di prodotti come detersivi e alimentari in contenitori personali».

«La platic tax non s’ha da fare», è il ’motto’ che arriva anche da Lapam. «Non solo perché danneggerebbe in modo fortissimo un settore che sul nostro territorio è particolarmente attivo, ma anche perché non ha senso penalizzare la plastica e non, invece, dare incentivi per il suo graduale superamento. E poi non possiamo dimenticare le implicazioni sanitarie: qualcuno sa di cosa ‘vive’ il distretto biomedicale?”. Gilberto Luppi, Presidente Lapam Confartigianato, aggiunge: «Non si tratta di chiudere gli occhi di fronte alle problematiche delle plastiche monouso, ma di essere credibili e graduali, la cosiddetta plastic tax imporrebbe aumenti insostenibili per imprese e consumatori ma per molti prodotti non esistono in commercio alternative adeguate. In buona sostanza questa tassa è pensata male e scritta peggio, il suo effetto sarà soltanto quello di produrre gettito, con buona pace del nobile intento dichiarato di dare il nostro contributo per salvare il pianeta. Diciamo convintamente sì a incentivi, ma al tempo stesso siamo nettamente contrari a divieti e sanzioni che rappresenterebbero soltanto una foglia di fico. A Modena e provincia – prosegue il Presidente Lapam – sono 227 le imprese del settore, di queste 173 fabbricano articoli in materie plastiche. Ma se allarghiamo l’orizzonte e includiamo Reggio Emilia e Bologna il dato delle imprese coinvolte sale a 837, facendo di questo triangolo produttivo il più importante comparto italiano ed europeo del settore. Non stiamo parlando di dettagli, ma di migliaia di posti di lavoro a rischio e di un comparto, come quello biomedicale determinante per la nostra Bassa e in realtà per tutto il Paese, che rischierebbe di andare in crisi.