Poliziotti, il caso alloggi "Case ancora insufficienti E tanti agenti ’fuggono’"

Il Siulp: "Peccato che la risposta sia stata molto tiepida. E’ necessario trovare forme di agevolazione per chi ha intenzione di affittare immobili".

Poliziotti, il caso alloggi  "Case ancora insufficienti  E tanti agenti ’fuggono’"

Poliziotti, il caso alloggi "Case ancora insufficienti E tanti agenti ’fuggono’"

Tornano a farsi sentire i sindacati di polizia sul gravissimo problema degli alloggi per gli agenti. "Mesi e mesi fa – scrive il Siulp – abbiamo scoperchiato la grande problematica della casa per i nuovi poliziotti che arrivano nel Modenese e che, a causa di uno stipendio da fame e affitti alle stelle, non appena possono chiedono il trasferimento per mete più alla portata delle loro tasche". Ovviamente, il problema riguarda l’intero settore delle forze dell’ordine e non solo la Polizia di Stato "ed è per questo che, anche grazie alla pronta risposta di Confcommercio e dei suoi associati, abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione riguardo tale problematica". Peccato però "che la risposta dei cittadini modenesi – scrive il Siulp – sia stata piuttosto tiepida rispetto al grido d’allarme che abbiamo lanciato. A parte pochi casi, a quanto pare molti proprietari preferiscono tenere le seconde (o terze) case vuote, piuttosto che accontentarsi di un affitto più basso, ma garantito dalla professione dell’inquilino: un poliziotto, cosi come un carabiniere, un finanziere eccetera, ha lo stipendio garantito, un contratto a tempo indeterminato e soprattutto non creerebbe problemi al proprietario. E allora le forze dell’ordine scappano da Modena, ma purtroppo scappano anche medici, infermieri, vigili del fuoco solo per citare le professioni d’aiuto: a questi dovremmo aggiungere insegnanti, impiegati ministeriali, dipendenti dei trasporti pubblici e via di seguito. In tanti, tantissimi, pretendono più sicurezza ma anche una migliore vivibilità della città e della provincia, così come pretendono un migliore funzionamento del sistema sanitario, della scuola o degli uffici pubblici, senza pensare che tante persone che svolgono tali funzioni provengono da altre città o altre regioni: per tutti loro il problema casa è in cima alla lista delle difficoltà che incontrano ed è per tale motivo che appena possono fuggono altrove".

"A volte – dice il Silp – bisognerebbe prendere esempio dai settori privati per capire come rendere più attrattiva e conveniente la vivibilità di una provincia: a Bologna, per esempio, l’azienda Coswell (L’Angelica, Bionsen, Biorepair) non riuscendo ad attrarre i dipendenti con la sola proposta salariale, paga la retta dell’asilo nido e il trasporto pubblico a chi decide di lavorare per loro o di rimanere in azienda. Chiaramente per il settore pubblico certe scelte sarebbero di non facile attuazione, ma pensiamo che potrebbero essere trovate forme di agevolazione per quei proprietari che affittano a forze dell’ordine, professioni d’aiuto e lavori di pubblica utilità, poiché ne trarrebbero vantaggio i lavoratori, i proprietari e di riflesso l’intera collettività". Il Siulp, "al contrario di coloro che manifestano in piazza poiché ritengono che la casa sia un diritto, ritiene invece che l’abitazione sia un bene prezioso e che, come tanti altri tasselli, incide sulla sicurezza di tutti, soprattutto in vista dei numerosi giovani che stanno entrando in Polizia e che sono destinati ad aumentare nel giro di pochi anni".