
Paolo Paganelli mostra la tomba spogliata
Bobine, cavi, grondaie, materiale rotabile: il rame è un metallo particolarmente ricercato e per questo fa gola anche ai ladri. In questi anni le cronache hanno spesso riferito di ingenti furti avvenuti in depositi o cantieri (soltanto nel 2020 in Italia le forze dell’ordine hanno recuperato più di 190 tonnellate di rame che era stato trafugato). Ma, a quanto pare, non vengono risparmiati neppure i cimiteri. Capita a Finale, secondo la segnalazione che ci arriva da Paolo Paganelli: "Sulla tomba della nostra famiglia, al cimitero di Finale, c’era una copertura con due lastre di rame che sono sparite", spiega.
La tomba della famiglia Paganelli si trova a ridosso del muro di recinzione del cimitero, verso la cosiddetta ‘casa del custode’, oggi non abitata. "Qui sono sepolti mio padre e i miei nonni – aggiunge Paganelli –. La scorsa settimana mia sorella è passata per una breve visita e tutto era a posto. Qualche giorno fa, nel tornare al cimitero per sistemare la tomba in vista della commemorazione dei defunti, ha scoperto che le due lastre di rame erano scomparse. Una parte della tomba è rimasta scoperta". Le piastre erano fissate al cemento ed è difficile pensare che si siano staccate da sole: peraltro si nota che sono state parzialmente divelte anche le altre lamine alla sommità della tomba ma la guaina ha reso più difficile l’operazione.
"Siamo rimasti sconcertati e abbiamo deciso di sporgere denuncia, segnalando il tutto anche ai Servizi cimiteriali del Comune", dice ancora Paolo Paganelli. Non è da escludere che tutto possa essere avvenuto con l’oscurità. Il cimitero ha un cancello automatico che si apre e chiude a orari prefissati ma, per evitare che qualche visitatore possa rimanere ‘prigioniero’ all’interno, è stato predisposto un pulsante di sicurezza che riapre per qualche secondo le inferriate, così da consentire l’uscita dei ritardatari. Un malintenzionato può nascondersi all’interno del cimitero anche dopo la chiusura e agire praticamente indisturbato, per poi svignarsela quando nessuno è più nei paraggi. Finora al cimitero di Finale erano stati segnalati i ‘soliti’ antipatici furti di fiori di seta, piante o piccoli oggetti lasciati sulle tombe. Tuttavia in Italia le sparizioni di ‘oro rosso’ dei cimiteri non sono una novità: due anni fa fece scalpore un raid al cimitero di Napoli dove furono trafugati numerosi vasi portafiori in rame e ottone, letteralmente staccati dalle lapidi. Stefano Marchetti