Profeta in patria, non ha resistito al richiamo

Claudio Lazzaretti, imprenditore carpigiano, ha vissuto una lunga storia nel calcio, passando dalla Correggese al Carpi. Dopo alti e bassi, ha finalmente realizzato il suo sogno con il successo dell'Ac Carpi.

Quella di Claudio Lazzaretti per il calcio e il Carpi in particolare è passione allo stato puro. L’imprenditore carpigiano era già stato vice presidente e responsabile del settore giovanile ai tempi della gestione di Fausto Salami, in Serie D nella prima decade degli anni 2000. Poi la decisione nel 2009, in concomitanza con l’unione di forze fra Carpi e Dorando Pietri che diede vita all’era Bonacini, di andare a Correggio, prendendo la società reggiana in Promozione. Oltre il Tresinaro sono stati 12 anni di grandi risultati, con la Correggese che tramite una doppia promozione è arrivata fino alle soglie della Serie C, sfumata solo all’ultima giornata del campionato 2013-14. Quella squadra trascinata dal carpigiano Davide Luppi si fece superare sul traguardo dalla Lucchese, che vinse lo scontro diretto in Emilia festeggiando la C. Per i reggiani, allenati da Massimo Bagatti, rimasero i playoff nazionali portati avanti fino alla finale vinta a Fondi con l’Akragas ai rigori, che sulla carta sarebbe valsa il ripescaggio che invece in estate non arrivò. Una beffa che non scoraggiò Lazzaretti: dopo la discesa in Eccellenza aveva riportato la Correggese in D, fino all’estate del 2021. Allora il richiamo di Carpi lo riportò verso casa per evitare che il calcio nella città dei Pio scomparisse. Nacque l’Athletic Carpi grazie al bando del sindaco, nonostante Forlenza, uno dei soci del vecchio Carpi Fc, reclamasse il posto in D per la vecchia società, che ancora sperava di portare a casa gli 800mila euro di crediti vantati in Figc. Una battaglia estenuante, che unita alla costruzione da zero della prima squadra in parte traslocata da Correggio costrinse la neonata Athletic a iniziare la stagione senza ritiro. Il 5° posto finale con la semifinale playoff persa a Ravenna fu il massimo risultato possibile. Poi la scorsa estate il ritorno del nome Ac Carpi e le speranze di essere protagonisti naufragate troppo presto distanti da Giana e Pistoiese che dominarono la stagione. La finale playoff persa in casa col Corticella del futuro ds Riccardo Motta fu l’ultimo capitolo di una storia, che con l’arrivo di mister Serpini e la grande cavalcata del girone di ritorno (13 vittorie e 3 pari in 17 gare) ha permesso a Lazzaretti di coronare il suo sogno da "profeta in patria".

Davide Setti