JACOPO GOZZI
Cronaca

Pronto soccorso, Platis: "L’Ausl non assume e usa i medici a gettone"

L’affondo del vice coordinatore e candidato di Forza Italia alle Regionali "Spreco enorme: si parla di circa 1.800 euro lordi per ogni turno notturno" .

Antonio Platis

Antonio Platis

A pochi giorni dalle elezioni regionali, la sanità si conferma terreno di scontro politico. La pubblicazione delle messe in ruolo relative agli incarichi vacanti di medicina d’emergenza sanitaria territoriale sul Bollettino ufficiale regionale ha acceso un’ulteriore polemica sulla gestione del sistema sanitario da parte dell’Ausl di Modena. Stando alle parole del vice-coordinatore regionale di Forza Italia, Antonio Platis, a fronte della necessità di 35 unità sul territorio, l’azienda sanitaria locale ha scelto di stabilizzare soltanto 11 medici.

"Se i dati di Bologna, Ferrara e della Romagna evidenziano come siano state coperte le posizioni vacanti – denuncia Platis – i numeri indicano che nel territorio della provincia di Modena, per la medicina d’urgenza rimangono ancora 24 posti scoperti. A fronte di questi disagi, invece di assumere, l’Ausl di Modena resta una delle poche aziende sanitarie che continua a ricorrere ai medici delle cooperative private: una scelta che, oltre a non garantire un servizio d’eccellenza, non assicura neppure la necessaria continuità assistenziale".

Secondo il vice-coordinatore regionale, lasciare scoperti alcuni dei posti in questione è una vera e propria scelta politica. "Proseguire con questa modalità comporta un disservizio per i cittadini e scoraggia quei professionisti che, senza una posizione stabile, preferiranno altre destinazioni rispetto a Modena. Parliamo, inoltre, di un ingente spreco di denaro pubblico, poiché i turni notturni affidati alle cooperative presentano costi molto più elevati rispetto a quelli di un medico assunto regolarmente: si parla addirittura di circa 1.800 euro lordi per ogni turno notturno".

A fare le spese di questo sistema, secondo il vice-coordinatore regionale, sarà soprattutto la montagna. "L’azienda di Modena aveva garantito supporto per le emergenze anche a Fanano, tuttavia non ha pubblicato posti per le zone montane, sebbene il progetto richiedesse medici per l’emergenza territoriale. Si tratta di un segnale estremamente negativo da parte dell’Ausl che, in questo modo, non tutela tutti quei i professionisti disposti a lavorare nelle aree più remote incentivando, invece, il precariato. In merito alla scelta di ricorrere al sistema delle cooperative private anche per il 2025, la direttrice generale dell’Ausl di Modena, Anna Maria Petrini, sempre solerte nelle risposte, non ha mai controbattuto alla nostra ultima istanza".

Una situazione che, secondo l’esponente di Forza Italia, richiede un intervento immediato. "Come già evidenziato dalla Corte dei Conti – conclude Platis – siamo davanti a un disastro politico con gravi conseguenze, sia per la qualità sia per la quantità dei servizi di emergenza-urgenza, fondamentali per i cittadini e il territorio. Confidiamo che la magistratura contabile, e magari anche quella ordinaria, possano verificare le condotte dei vertici aziendali, perché c’è in gioco c’è la salute di tutti i nostri cittadini".