"Protesta civile per portare le imprese fuori dalla pandemia"

Il presidente Mauro Rossi: "Necessario un decreto che preveda sostegni adeguati alle perdite che abbiamo subito in questo anno"

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"Il 7 aprile deve essere una giornata di protesta civile, ma determinata, delle imprese". Confesercenti presenta le proposte alle Istituzioni affinché intervengano urgentemente in sostegno delle piccole imprese di commercio, turismo e servizi "Portiamo le imprese fuori dalla pandemia" è la parola d’ordine della giornata scelta dall’associazione i per una mobilitazione nazionale: un’estesa azione di protesta e sensibilizzazione ’a distanza’ che coinvolge migliaia di imprenditori. Obiettivo della manifestazione "è dare voce alle necessità e alle richieste delle attività del terziario, del commercio, del turismo: sostegni adeguati alle perdite realmente subite e ai costi fissi sostenuti, credito immediato e un piano per permettere alle imprese di riaprire in sicurezza". Le proposte di Confesercenti sono oggetto di una petizione on line, che è possibile sottoscrivere su www.confesercenti.it e saranno inviate in massa contemporaneamente ai membri del Governo, a deputati e senatori, ai governatori delle Regioni. L’iniziativa sarà accompagnata da una lettera aperta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella da parte della Presidente Nazionale di Confesercenti, Patrizia De Luise.

"Dopo 395 giorni passati dal primo lockdown le nostre imprese sono rimaste le sole a sopportare il peso di limitazioni inique e contraddittorie. E palesemente inutili, considerato che siamo tuttora in zona Rossa, che costa ai nostri settori e al sistema economico nazionale 80 milioni di euro al giorno di perdita di fatturato – spiega Mauro Rossi, Presidente Confesercenti Modena – Nella nostra regione è prevista una video call con il Presidente di Regione Stefano Bonaccini e l’Assessore al Turismo e Commercio Andrea Corsini, aperta a tutti gli associati". Confesercenti ribadisce l’importanza di un’accelerazione della campagna vaccinale. "Ma non basta – sottolinea Mauro Rossi – è necessario un Decreto Imprese che comprenda sostegni adeguati alle perdite che abbiamo subito e credito immediato, ma prioritariamente serve un piano per ripartire: vogliamo tornare a lavorare e lo possiamo fare in sicurezza. Il non poterlo fare ci avvilisce, ci strema economicamente e rischia di farci perdere quella dignità di imprenditori di cui siamo orgogliosi. In attesa che il piano vaccinale decolli, abbiamo necessità di essere messi nelle condizioni di resistere. Noi imprese siamo il motore dell’economia e del lavoro. Solo se ripartiamo noi riparte l’Italia".