YLENIA ROCCO
Cronaca

Punto Viola in via Canalino: "Siamo fieri che il nostro locale possa diventare un rifugio"

Il Savage, luogo frequentato da universitari, ha aderito alla rete contro la violenza di genere. Il componente dello staff, Vincenzo Consales: "Il personale viene formato per fornire aiuto".

Punto Viola in via Canalino: "Siamo fieri che il nostro locale possa diventare un rifugio"

Per prevenire la violenza di genere bisogna combattere le sue radici culturali. Perché le donne non vogliono essere coraggiose ma libere, anche di camminare da sole per strada, e questo oggi lo si realizza solo facendo rete. Una rete che a Modena parte dal locale per universitari Savage Love Dance Drink. In via Canalino 23 , nel pieno centro storico, c’è una vetrofania fucsia che non passa inosservata: "Io sono un Punto Viola, chiedi aiuto" si legge.

E’ il primo ’Punto’ della città, un presidio sicuro dove le donne possono rifugiarsi se si sentono minacciate o in pericolo, mentre tornano a casa la sera. Il locale modenese infatti, come spiega il trentunenne Vincenzo Consales, uno dei ragazzi dello staff, a maggio ha aderito al progetto dell’associazione no profit Donne X Strada.

"Ho contattato l’associazione a febbraio e a marzo è stato organizzato il primo incontro di formazione". Il personale del Punto infatti viene formato per aiutare la donna in caso di bisogno. "Vengono pianificati degli incontri a distanza in cui si approfondisce l’aspetto psicologico e legale. – spiega – L’obiettivo è quello di non essere un soggetto passivo, ma attivo. Porre una mano a chi sta subendo una violenza di genere. Sul materiale espositivo tra l’altro sono indicati i contatti diretti dell’associazione, nel caso in cui si voglia mantenere l’anonimato".

Vincenzo Consales ha sempre lavorato nelle discoteche e spiega che è proprio osservando questi ambienti, che nasce l’idea di rendere il bar un luogo sicuro: "La donna a volte in questi contesti può essere strumentalizzata, offesa, giudicata o infastidita; così ho deciso, nel mio piccolo, di prendere le difese di quella parte di persone che vengono importunate dagli uomini".

Estremamente attento alla sicurezza, affidando le entrate al Savage ad un’agenzia di servizi di sicurezza, il trentunenne vuole garantire l’incolumità anche al di fuori delle sue mura "Purtroppo viviamo in un epoca in cui la donna deve combattere una doppia guerra, dobbiamo cambiare le cose". Ad oggi però il Savage e il suo staff rivelano di non aver ricevuto alcuna richiesta di aiuto ma sperano che "chi abbia vissuto una situazione pericolosa, possa quanto meno aver preso i contatti per essere aiutata".

Ma il Punto Viola non è l’unica iniziativa per attivare il singolo nel contrastare la violenza. Tra infinite polaroid affisse al muro, poster e svariate luci colorate, circa cinque volte all’anno nel bar di Vincenzo viene organizzata la ‘pesca alcolica di beneficenza’: "La mia attività è puramente di divertimento, per questo penso sia giusto devolvere una parte dei miei introiti per qualcosa di utile. In queste serate diamo la possibilità di acquistare un bigliettino, dal valore di un euro, che ti farà vincere uno dei nostri prodotti; a fine serata il ricavato va in beneficenza. Recentemente abbiamo donato il guadagno alla Casa delle Donne".

Così, fieri ed orgogliosi di essere il primo Punto Viola della città, il Savage Love Dance Drink spera di non restare a lungo l’unico luogo sicuro della zona. "Ogni tanto c’è qualcuno che copia le mie promozioni, vorrei che copiassero anche questa adesione. Non dobbiamo essere indifferenti" ribadisce.