ROBERTO GRIMALDI
Cronaca

"Quando Riva mi convinse ad andare al Cagliari"

L’ex canarino Pulga: "Era il 1985, Farina mi disse che ero stato ceduto in Sardegna, ci rimasi male. Rombo di tuono trovò le parole giuste"

"Quando Riva mi convinse ad andare al Cagliari"

"Quando Riva mi convinse ad andare al Cagliari"

Erano i tempi in cui chi gestiva il Modena doveva far quadrare i conti. E il modo più rapido era vendere, incassare e cercare di investire sui giovani. Era il 1985, il presidente era Francesco Farina. In quell’estate, la strada di Gigi Riva, scomparso di recente e allora presidente del Cagliari, si incrociò con quella del Modena. E in particolare dell’allora promettente Ivo Pulga, a quei tempi giocatore canarino, ora allenatore di calcio.

Pulga, cosa successe in quel 1985?

"A fine campionato sapevo che dovevo trasferirmi. La squadra a cui ero destinato era il Brescia. Andai nella sede del calciomercato e mi incontrai con il presidente del Modena Francesco Farina, che mi gelò".

Cosa le disse?

"Mi disse che non andavo più al Brescia ma al Cagliari. Ci rimasi malissimo".

Perché?

"Gli dissi che Cagliari non sapevo nemmeno dove fosse e che non avevo alcuna intenzione di andarci. Farina mi indicò il box del Cagliari dicendomi che dovevo confrontarmi con loro".

Chi c’era ad attenderla?

"Gigi Riva in persona. Lui stesso mi aveva visto all’opera con la nazionale militare e aveva chiesto di me. Gli dissi le stesse cose che avevo detto a Farina: Cagliari non sapevo nemmeno dove fosse, era una città troppo lontana".

Come la convinse?

"Dicendomi che anche lui aveva avuto le stesse perplessità quando gli dissero che doveva andare al Cagliari. Ma era ancora lì, perché si trovava benissimo. E mi disse che anch’io in Saredegna sarei stato bene. Accettati. E non me ne pentii".

E’ davvero così speciale Caglairi?

"Se fai vedere che ti impegni ti amano e si ricordano di te per tutta la vita. Quando vado là tutti mi salutano e mi riconoscono"

Com’era Riva presidente?

"Si cambiava con noi e partecipava agli allenamenti. Si occupava dei portieri. era lui a tirare in porta per esercitarli. E aveva ancora un sinistro formidabile, un tiro sì e uno no era gol".

Avrebbe potuto giocare anche nel calcio di oggi?

"Sì. Oltre al tiro fulminante aveva scatto e forza fisica, due qualità che gli avrebbero permesso di misurarsi anche con gli attuali calciatori".