’Quel gran pezzo dell’Emilia’, incontro con Prodi

A Modena si discute del libro "Quel gran pezzo dell’Emilia" di Edmondo Berselli, a vent'anni dalla pubblicazione. Alberto Bertoni e Romano Prodi si confrontano sul ruolo attuale della regione.

’Quel gran pezzo dell’Emilia’, incontro con Prodi

’Quel gran pezzo dell’Emilia’, incontro con Prodi

A vent’anni dalla pubblicazione del libro cult di Edmondo Berselli, edito da Mondadori, a Modena ci si domanda: ’Quel gran pezzo dell’Emilia’ è ancora un modello? È proprio questo, infatti, il titolo dell’appuntamento di lunedì alle 18, alla chiesa della Madonna del Voto, in via Emilia centro, dove si confronteranno l’italianista, poeta e critico letterario Alberto Bertoni e l’economista e politico Romano Prodi. Nell’incontro, moderato da Ugo Berti Arnoaldi, Andrea Quartarone leggerà alcuni brani tratti da ’Quel gran pezzo dell’Emilia’. L’iniziativa è organizzata dall’associazione Amici di Edmondo Berselli e fa parte della rassegna “Una grande libreria in piazza” promossa con Librerie Coop e Comune. Nel libro, ricordano gli organizzatori, Berselli ci regalava un ritratto disincantato e ironico del nostro territorio o, meglio, come si legge in una delle tante recensioni, "una indiavolata scorribanda attraverso la regione rossa".

"L’Emilia – sosteneva Berselli – è una terra dai confini indefiniti, è il Sud del Nord e il Nord del Sud. Ma forse è un laboratorio politico dove si aggiravano vecchi comunisti pragmatici per i quali il socialismo era ‘il capitalismo gestito da noi’. È una terra di nichilisti ed empirici, balzani e creativi, capaci di dedicarsi ferocemente al piacere satanico dei motori, tra le Ferrari, le motociclette e l’odore della benzina combusta". "Questo libro – affermava Berselli – racconta un paese che è un frammento d’Europa, una fetta di mondo che potrebbe rivelarsi ancora un modello politico ed è senza dubbio un modello psicologico". Dopo 20 anni cosa è rimasto? Possiamo ancora considerare l’Emilia un modello o, per dirla con le parole di Berselli, possiamo ancora affermare che "l’Emilia, questa signora in fondo poco conosciuta, è un buon partito per il nostro Paese?".