VALENTINA REGGIANI
VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Rapina al Novi Sad. Ventenne aggredito, coetaneo a processo

La banda prese di mira il giovane nel 2023, poi la fuga. Due complici risultano al momento non rintracciabili.

La banda prese di mira il giovane nel 2023, poi la fuga. Due complici risultano al momento non rintracciabili.

La banda prese di mira il giovane nel 2023, poi la fuga. Due complici risultano al momento non rintracciabili.

Da una parte ci sono gruppi isolati di studenti che ‘colpiscono’ i più deboli: li picchiano per lo più per dimostrare la propria predominanza, quasi fossero in cerca di ‘gloria’. Recentemente cinque sono stati sottoposti a misura cautelare grazie ad un’indagine della mobile.

Poi ci sono gruppi più ‘strutturati’ che, soprattutto nei mesi scorsi, hanno messo a segno parecchie rapine ai danni di coetanei in città. E’ il caso di una sorta di baby gang composta da quattro persone, un minore e tre ventenni di origine marocchina, che nel 2023 aggredirono e rapinarono un 20enne italiano al Novi Sad.

Un parco che si è trasformato notoriamente nel tempo in piazza di spaccio ma anche in un ring: sono state diverse, infatti, le risse che si sono registrate all’interno anche di natura piuttosto violenta.

I quattro sono stati individuati a seguito delle indagini condotte dalle forze dell’ordine: il minorenne sarà giudicato dinanzi al tribunale dei minori mentre ieri per uno dei 20enni è stato disposto il giudizio: il processo inizierà davanti al collegio il prossimo giugno.

Quel pomeriggio, secondo le indagini i quattro presero di mira la vittima per rubargli il telefonino. Il modus operandi delle baby gang è noto ormai: la banda lo aveva accerchiato all’improvviso, nel momento in cui il ragazzino si trovava solo.

Due lo avevano quindi tenuto fermo mentre gli altri gli avevano messo le mani in tasca per prendere il cellulare e cercare eventualmente denaro da rubare. A causa della violenza perpetrata la vittima era poi caduta a terra mentre i responsabili si erano dati a precipitosa fuga.

Due giovani, però, avevano assistito alla scena chiamando subito i carabinieri e descrivendo i responsabili. I militari, intervenuti, avevano poi identificato tutti e quattro i componenti della gang: il minorenne, due marocchini senza fissa dimora e il 20enne finito a processo.

Ieri per uno dei tre è stata emessa sentenza di non luogo a procedere per vane ricerche: non c’è prova, infatti, che l’indagato sia a conoscenza del procedimento. Un altro risulta al momento irreperibile. Per il terzo, invece, identificato dalla questura, inizierà il processo.