
La violenta rapina avvenuta nella gioielleria di via Selmi il 4 novembre dello scorso anno
Modena, 5 febbraio 2016 - È lo stesso gruppo criminale. Quei tre lituani hanno a che vedere con la violenta rapina che il 4 novembre scorso nella gioielleria di Renzo Montecchi, in via Selmi, ha fruttato 300mila euro. Un bottino costituito da orologi dei marchi più preziosi al mondo: Patek Philippe, Cartier, Rolex. Ventiquattro in tutto.
Un colpo messo a segno a metà mattina, appena dopo le dieci, in pienissimo centro e armati di pistole. Ricordiamo: il titolare, Renzo Montecchi (56 anni) è stato immobilizzato, legato, picchiato per un quarto d’ora abbondante, al punto da rendere necessario l’intervento del 118. L’identica cosa che stava per succedere mercoledì scorso a Trieste, esattamente verso le dieci, non fosse che il titolare dell’attività commerciale in questione (sempre del centro storico) ha avuto un’intuizione efficace: quando due componenti della banda si sono fermati davanti alla sua vetrina, ha capito che uno in particolare stava osservando non tanto gli orologi custoditi all’interno, quanto la tipologia dei vetri di protezione. Ergo: il commerciante ha capito che era in corso il classico sopralluogo prima dell’assalto.
A quel punto, col cellulare, è riuscito a girare un video ‘immortalando’ gli sconosciuti. Immagini che sono state immediatamente recapitate alla polizia e finite sui pc della squadra mobile. Marco Calì, responsabile dell’ufficio della questura di Trieste, ha preso quei volti e li ha diramati a tutte le questure del Nord Italia. Un modo per ‘giocare d’anticipo’: se hanno già fatto rapine sappiamo che stanno effettivamente per colpire... La segnalazione è giunta, quindi, anche agli uomini di Enrico Tassi, in via Palatucci qui a Modena.
Il raffronto è stato immediato e un membro del commando in particolare, Mantas Lukauskas, ha fatto suonare il campanello d’allarme. Il 26enne era presente il quattro novembre scorso proprio nella gioielleria di via Selmi, durante quella brutale rapina con tanto di spray al peperoncino, pistole, calci e pugni. Il suo volto, difatti, è stato ‘catturato’ anche dal sistema d’allarme interno alla gioielleria di via Selmi. Quindi si tratta degli stessi criminali che hanno gettato nel panico il centro storico. Arrivati a questo punto, gli agenti della squadra mobile di Trieste, mercoledì mattina appunto, si sono appostati a ridosso della gioielleria che avrebbe dovuto essere colpita di lì a breve.
Oltre a Lukauskas è finito in manette anche Andrius Klasavicius, 29enne. Successivamente è stata fermata la fuga di Edvinas Petruskevicius, 26enne: quest’ultimo è l’autista. In loro possesso sono stati trovati una bomboletta di spray urticante, fascette da elettricista, nastro adesivo, guanti in lattice. Gli strumenti del mestiere utilizzati anche in centro a Modena. Ora la squadra mobile di Tassi sta conducendo accertamenti anche su Klasavicius, Petruskevicius e oltre... Ma non c’è dubbio, il gruppo criminale lituano è collegato all’assalto modenese e almeno uno dei rapinatori che hanno colpito in via Selmi è in cella. Anzi, forse tre.