Modena, rapinatore pentito scrive alla vittima. "Ti cedo lo stipendio", scarcerato

L’indennità di disoccupazione come risarcimento

Un carcere

Un carcere

Modena, 11 agosto 2018 - «Gentile signorina, sono quel disgraziato che ha avuto la pessima idea di portarle via la borsetta. È stato un momento di crisi avendo a casa la compagna e un bambino piccolo: ora rischio anche di perdere l’unico lavoro che ero appena riuscito a trovare. Non avevo la minima intenzione di farle del male ... non trovo altre parole per chiederle scusa».  Probabilmente la consapevolezza di averla ferita e di dover essere un esempio per quel bambino nato da poco tempo lo ha tenuto sveglio, la notte, nella piccola cella del carcere Sant’Anna di Modena. Così, soffocato dai rimorsi e dalla vergogna, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera alla vittima: la ragazza che, insieme ad un complice, aveva rapinato il mese scorso a Sassuolo, nel modenese. Il giudice, ritenendo sincero il suo pentimento, ha deciso di dargli un’altra possibilità, scarcerandolo per metterlo ai domiciliari. 

L’episodio che vede protagonista un 21enne napoletano dimostra quanto nella vita si possano percorrere strade sbagliate ma come non sia mai troppo tardi per tornare indietro. Il giovane, la notte tra il sei e il sette luglio, aveva infatti aggredito due amiche 25enni che a piedi stavano tornando alla loro auto. E per riuscire a strappare la borsetta dal braccio di una delle due vittime, la destinataria della missiva, l’aveva fatta cadere a terra, provocandole numerose ferite tanto da dover ricorrere alle cure ospedaliere. 

Dopo il colpo si era nascosto dietro ad un cespuglio, ma la polizia lo aveva trovato quasi subito grazie alla geocalizzazione dell’Iphone. «Non so sinceramente cosa mi ha preso, forse mi sono lasciato influenzare. Oltre a chiederle scusa – si legge nella lettera – quello che posso fare è cercare di risarcire nell’ambito delle mie possibilità veramente scarse il danno che le ho provocato». Infatti il 21enne, difeso dall’avvocato Gianpaolo Verna, ha proposto alla ragazza di accettare una somma di 400 euro, cifra che corrisponde alla sua disoccupazione. «Non trovo altre parole per chiederle ancora scusa», conclude, firmandosi ‘il cretino’. La lettera è stata allegata dal legale del ragazzo alla richiesta di scarcerazione, accolta dal giudice Romito che ha disposto per il giovane papà, essendo recidivo, i domiciliari. «Il pentimento del ragazzo – scrive il giudice – si desume dalla lettera di scuse inviata alla persona offesa e dall’intenzione dell’indagato di riparare il danno, quantomeno materiale, provocato dalla sua condotta».