Resta in carcere il ’complice’ della banda di Corinaldo

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Avrebbe custodito le armi per ricambiare i ‘favori’ ricevuti da alcuni compaesani legati al clan dei casalesi. Sarebbe questa la versione del 50enne arrestato mercoledì dai Carabinieri del Comando Provinciale nell’ambito del procedimento penale della Procura della Repubblica di Bologna - Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo - scaturito dalla più vasta indagine sulla strage di Corinaldo. Ieri il gip Romito ha convalidato l’arresto dell’uomo, disponendo per il 50enne la custodia cautelare in carcere, trattandosi di un reato grave quello di cui è chiamato a rispondere, ovvero detenzione abusiva di armi da fuoco e pure di droga. Il giudice ha però escluso per l’autotrasportatore di Nonantola l’associazione mafiosa. Come noto l’arresto del 50enne scaturisce da un filone di indagine legato all’inchiesta sulla terribile strage di Corinaldo, per la quale sono stati recentemente condannati Ugo di Puorto, figlio di Sigismondo ( detto Sergio), autista e poi successore di Schiavone e gli altri componenti della banda dello spray: Raffaele Mormone, Badr Amouiyah, Andrea Cavallari, Souhaib Haddada e Moez Akari, tutti tra i 21 ed i 24 anni. Mercoledì è quindi scattato il decreto – eseguito dai militari - di perquisizione personale e locale nei confronti di 8 persone, 5 delle quali indagate per concorso nella detenzione illegale di armi da fuoco. Detenzione venuta alla luce nel corso di intercettazioni volte a ricostruire quanto accaduto la notte della strage. Tra gli indagati figura appunto il 50enne incensurato che non solo è stato trovato in possesso delle due armi risultate rubate ma pure di parecchia cocaina purissima: oltre duecento grammi. Da qui l’arresto in flagranza. Ma che ruolo ricoprirebbe il 50enne nel clan? L’uomo – ex titolare di una piccola azienda di costruzioni a Nonantola – sarebbe stato ‘scelto’ essendo una figura ‘pulita’, non nota attorno alla quale far transitare i traffici illeciti, pur essendo stato comunque escluso il suo coinvolgimento e collegamento col clan.