"Restituiteci l’area di San Pietro Con i lavori stradine inaccessibili"

Modena Volta Pagina: "L’intervento di recupero delle ex caserme Fanti e Garibaldi ’scippa’ un pezzo di storia"

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"Restituiteci l’area che include il tessuto storico della chiesa di San Pietro e delle due ex caserme! È assurdo che a favore di un intervento speculativo si precluda un isolato così importante della città all’uso e alla vista di tutti i modenesi. In questo isolato sono inclusi la chiesa e il convento di San Pietro ed è assurdo che si conceda lo smembramento di un pezzo della Modena storica che ha senso nella sua unitarietà". Lo chiede con fermezza Modena Volta Pagina. L’ intervento sull’area dell’ex caserma Fanti "riguarda uno spazio di enormi dimensioni e gran pregio che ingloba tutta l’area delimitata da via Saragozza, viale Rimembranze sino al confine con la chiesa di San Pietro. Se andrà in porto questo progetto per attuare 32 alloggi di lusso, lo storico edificio sarà sottratto ai modenesi e un intervento senza vincoli consentirà di snaturare e perdere il significato della prestigiosa sede della scuola dei Cadetti Pionieri, un’istituzione di grande valore storico".

"La Soprintendenza – secondo Modena Volta Pagina – ha fatto ampie concessioni ma ha rivisto in senso restrittivo l’uso pubblico inizialmente concesso per entrambe le stradine che attraversano quell’isolato. Nel decreto finale solo quella tra via San Pietro e Parco delle Rimembranze, resta vincolata alla riapertura e all’uso pubblico. Naturalmente questo minimale vincolo dovrà essere rispettato. Questo vicolo costeggia il lato ovest della chiesa di San Pietro ed è particolarmente suggestivo per la vista della stupenda abside con campanile a vela della chiesa, oggi celata da un alto muro".

E’ però "illegittimo – continua la nota di Modena Volta Pagina – che la Soprintendenza abbia avallato un intervento di restauro che sembra violare i principi fondamentali del restauro scientifico, e su questo il Comune dovrebbe vigilare nell’interesse della città. Perché si permette questa ferita? Il Comune, talvolta inflessibile con piccole difformità edilizie, ora sembra non vedere questo mastodontico intervento che smembra e travisa un rilevante bene storico-monumentale. Un bene che, da oltre un secolo, è celato alla città per l’uso militare dell’area".

L’intervento sulla Caserma Fanti "non permetterà più di fruire e ‘leggere’ i suoi grandi spazi perché saranno suddivisi in tanti appartamenti. Italia Nostra è intervenuta più volte. Giornali nazionali hanno criticato duramente l’intervento ma la Giunta comunale non sente, non vede e non parla. Il sindaco, l’assessore all’urbanistica, Anna Maria Vandelli ed anche l’assessore alla cultura, Andrea Bortolamasi sembrano non preoccuparsene. Eppure la devastante privatizzazione sia dell’edificio, sia delle stradine potrebbe essere evitata ipotizzando un uso della Fanti a spazi didattici, residenziali, universitari, così carenti in città. Spazi che in tal modo resterebbero fruibili anche dai cittadini, mantenendo il profilo storico dell’importante contesto.

Chiediamo alla Giunta di restituire ai modenesi questa parte di città, prima che sia definitivamente compromessa".