STEFANO FOGLIANI
Cronaca

Ricattarono un parroco, vanno a processo

Una coppia aveva chiesto al sacerdote 60mila euro: in cambio non avrebbe divulgato foto compromettenti che lo ritraevano

L’estorsione era verso un sacerdote

L’estorsione era verso un sacerdote

"Mi dia 60mila euro o rendiamo pubbliche le sue foto compromettenti". E’ questa la minaccia che avrebbe rivolto una coppia originaria della Romania, a un ex parroco di Sassuolo, nel tentativo di guadagnare illecitamente denaro.

I due ieri mattina, di età rispettivamente pari a 42 e 43 anni, sono stati rinviati a giudizio per tentata estorsione in concorso. I fatti sarebbero avvenuti tra il 2019 e il 2022 a Sassuolo, appunto.

Secondo le accuse rivolte a loro in aula, i coniugi, che attualmente sono residenti a Parma, si erano rivolti inizialmente al religioso per chiedere appunto un supporto economico che li aiutasse nella loro vita quotidiana.

Successivamente la donna, millantando di essere in possesso di immagini compromettenti che ritraevano il parroco insieme ad un’altra persona, si era presentata in canonica chiedendo 60mila euro in cambio del silenzio. "Se non mi paghi, divulgo quelle foto, le faccio vedere a tutti" gli aveva promesso chiedendogli in cambio denaro.

Pare che il religioso, all’epoca, non si fosse rivolto alle forze dell’ordine anche perché si trattava di due coniugi che erano comunque in difficoltà economica.

A distanza di due anni e a sorpresa, il marito della stessa – sempre secondo le indagini – si era presentato però in canonica chiedendo nuovamente soldi al parroco e sventolando davanti ad altre persone le citate fotografie che, però, a detta del religioso non avrebbero mostrato nulla di compromettente.

Fatto sta che, a seguito del secondo episodio, nel 2022 il parroco ha presentato denuncia ai carabinieri contro la coppia di rumeni che ieri, all’esito delle indagini svolte dai militari, sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di tentata estorsione ai danni appunto del religioso. Il prossimo 27 marzo è prevista l’udienza.

Si tratta di una vicenda ancora dai contorni poco chiari: pare dal 2019 al 2022 vi siano bonifici effettuati dal religioso a favore della figlia della coppia per asseriti interventi chirurgici a cui la giovane si sarebbe dovuta sottoporre, ma su questo aspetto si farà luce probabilmente nel corso del dibattimento. Si parlerebbe agli atti di una cifra ingente.

L’ex parroco di Sassuolo non si è costituito parte civile nel procedimento. La donna, invece, avrebbe negato ogni addebito a suo carico.

v.r.