JACOPO FRANCESCHINI
Cronaca

Riciclo delle plastiche rigide : "Oltre 50 milioni per realizzare un impianto tra i più innovativi"

Hera, iniziati i lavori nel polo di via Cavazza dove già è in funzione il termovalorizzatore "E’ aumentata la richiesta delle aziende di soluzioni sempre più sostenibili per il recupero" .

Futuro, lavoro, innovazione. Queste tre parole basterebbero a riassumere lo straordinario progetto messo in campo dal Gruppo Hera, che grazie ad un investimento da più di 50 milioni di euro si doterà di uno stabilimento all’avanguardia all’interno del proprio polo impiantistico, capace di produrre oltre 30 mila tonnellate di polimeri riciclati all’anno. Un programma tra i più innovativi che si possano trovare in tutto il panorama europeo per il riciclo della plastica: attualmente infatti sono pochissime le aziende in Europa capaci di produrre polimeri riciclati di alta qualità, paragonabili ai materiali vergini, da destinare alla produzione di nuovi oggetti. Il cantiere è già partito, all’interno del polo impiantistico modenese situato in via Cavazza, e il nuovissimo impianto sarà pronto entro la fine del 2025. Il progetto è scaturito dal lavoro congiunto tra il Gruppo Hera e la controllata Aliplast, società leader nella rigenerazione della plastica, il cui amministratore delegato Carlo Andriolo ha spiegato dettagliatamente il modo in cui i materiali verranno lavorati nel nuovo stabilimento: "Nel concreto ricicleremo plastiche rigide, dal vasetto dello yogurt alla tastiera del computer fino al più grande paraurti di un’automobile. I materiali in un primo step entreranno nel nostro impianto seguendo passaggi tecnologicamente all’avanguardia di riciclo meccanico avanzato, per poi uscire nella forma di granulo o di macinato che è la forma base della plastica; in questo modo potranno essere riutilizzati dalle stesse industrie che ci hanno fornito i rifiuti, che partendo dai granuli riusciranno a produrre nuovi oggetti uguali a quelli riciclati. Il mercato delle plastiche rigide è in grandissima crescita ma richiede dei materiali di alta qualità: è essenziale che questi materiali nel loro processo di riciclo non vengano degradati ma selezionati in maniera omogenea, perché le plastiche sono una famiglia di materiali tra loro abbastanza diversi. Questo impianto è all’avanguardia perché risponde ad un’esigenza di molte aziende: c’è tantissima domanda di plastiche vergini che però nessuno riesce a produrre, e noi auspichiamo con questo progetto di riuscire a colmare un vuoto evidente".

"Stiamo costruendo uno degli impianti più innovativi d’Europa e questo è motivo di orgoglio per il nostro Gruppo. – ha commentato l’amministratore delegato di Hera Orazio Iacono – Oggi molte plastiche rigide sono difficilmente riciclabili e questo progetto si inserisce all’interno della transizione ambientale che stiamo spingendo da tanto tempo: l’obiettivo è di recuperare risorse per produrre economia circolare, un’economia che fa bene all’ambiente e fa bene alla società. È quindi necessaria a livello nazionale una capacità impiantistica di nuova generazione, alla quale stiamo rispondendo con progetti concreti e innovativi. In particolare, questo impianto sarà un volano per il raggiungimento degli obiettivi di circolarità delle risorse soprattutto in settori come l’industria dell’elettronica di consumo e l’automotive, anche con l’obiettivo di promuovere filiere italiane sempre più circolari e corte".

Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ci ha tenuto a sottolineare l’impatto che questo piano avrà sull’occupazione lavorativa: "In questa giornata importante per Modena sono felice che questo straordinario progetto assicuri oltre 50 nuovi posti di lavoro. Sapete che per me il tema del lavoro è cruciale ed importantissimo, e ogni nuovo posto in più è un valore aggiunto per il nostro territorio. Con questo programma rispondiamo ai temi economici, energetici e ambientali, e la qualità di vita della nostra comunità aumenta di conseguenza. Il Gruppo Hera si è posto una sfida che ha un obiettivo molto alto: andare verso una neutralità carbonica e assicurare un’economia circolare".