"Salari da rafforzare: Draghi resti premier"

Anche Muzzarelli si unisce all’appello dei mille sindaci italiani. "Inflazione e crisi energetica: niente avventure politiche, il governo rimanga"

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di Gianpaolo Annese

"Una crisi in questo momento apre prospettive incerte per l’Italia. Chiedo anch’io un gesto di responsabilità alla politica in nome del bene comune, anteponendo l’interesse del Paese ai problemi interni delle forze politiche". Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli si unisce all’appello degli oltre mille sindaci bipartisan italiani che chiedono al presidente Mario Draghi di rimanere alla guida del governo. Domani il premier si presenterà alle Camere dopo che ha offerto le dimissioni al presidente della Repubblica Mattarella, che le ha respinte. Una fibrillazione scaturita dal voto di fiducia di giovedì scorso al quale il Movimento 5 Stelle non ha partecipato.

Il sindaco ha condiviso ieri la riflessione anche con rappresentanti delle organizzazioni che fanno parte del tavolo di confronto per Modena competitiva: dalle associazioni economiche ai sindacati, fino al mondo del Terzo settore e del volontariato.

Il primo cittadino nel suo ragionamento coglie l’occasione per scuotere l’esecutivo sollecitando risposte sui salari e auspicando una revisione sul reddito di cittadinanza.

Ma andiamo con ordine. Intanto la crisi di governo, secondo il sindaco assolutamente da risolvere in questo momento per il bene dell’Italia e del suo immediato futuro: "Si è aperta nelle scorse settimane una interlocuzione sul tema dei salari, dare una risposta è una priorità. E anche far funzionare meglio il reddito di cittadinanza è un dovere. Siamo nel pieno dell’emergenza siccità, della crisi energetica, c’è l’inflazione in atto ed una crisi internazionale da cinque mesi per l’invasione russa in Ucraina. Non è il momento di tentare avventure politiche". Per Muzzarelli deve essere "chiaro che il problema non è votare: quello va sempre bene in democrazia".

Però, "come detto anche da diversi ministri, andare al voto non in primavera ma alla vigilia di una legge di bilancio, senza aver messo in sicurezza redditi di lavoratori e pensionati e aver dato risposte sull’incidenza dell’inflazione alle famiglie e alle imprese, non è certamente la soluzione migliore".

Per non parlare della gestione dei fondi del Pnrr: "Nei giorni scorsi, in Consiglio comunale avevo proprio ricordato la richiesta dell’Anci: affinché i Comuni possano rispettare gli impegni del Piano nazionale di ripresa e resilienza in questo quadro di difficoltà che si è creato, servono provvedimenti correttivi del Governo, di questo Governo. Noi sindaci, che sul Pnrr abbiamo scommesso, per rispettare la tabella di marcia abbiamo bisogno di procedure amministrative più snelle, risorse aggiuntive, unità di personale e sburocratizzazione".

Muzzarelli fa sue le parole finali dell’appello dei sindaci: "Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia".