REDAZIONE MODENA

Scomparsa di Daniela Ruggi a Modena: indagini in corso e nuove testimonianze

I carabinieri di Modena indagano sulla scomparsa di Daniela Ruggi, acquisendo filmati e testimonianze. Nessuna conferma ancora.

I carabinieri di Modena indagano sulla scomparsa di Daniela Ruggi, acquisendo filmati e testimonianze. Nessuna conferma ancora.

I carabinieri di Modena indagano sulla scomparsa di Daniela Ruggi, acquisendo filmati e testimonianze. Nessuna conferma ancora.

Corso Canalchiaro, a due passi dal Duomo mercoledì undici dicembre, ore 17 circa. Abiti scuri, piuttosto leggeri e occhialini troppo piccoli rispetto alla forma del viso. Era davvero Daniela Ruggi la giovane seduta al tavolino del bar Chiaro Cafè di Corso Canalchiaro la settimana scorsa? Per scoprirlo ieri i carabinieri di Modena hanno acquisito i filmati delle telecamere della zona, anche di alcuni commercianti. Pare però che, ad una prima verifica, non vi siano elementi a conferma della presenza della 31enne quel giorno in centro storico ma gli accertamenti non sono ultimati.

I militari hanno raccolto anche la dichiarazione delle testimoni: la dipendente del bar e Nunzia, una residente che ‘giura’ di aver visto bene Daniela lo scorso mercoledì; seduta al tavolo con un uomo brizzolato. La barista, invece, sostiene di averla notata a fine novembre. E’ pur vero che, a seguito di ogni denuncia di scomparsa gli avvistamenti o presunti tali da parte di attenti cittadini sono numerosi ma non sempre corrispondono a realtà.

I militari, coordinati dalla procura si muovono su più fronti: sorvegliati speciali sono ad esempio i casolari dove i giovani avvistati con Daniela erano soliti trascorrere la notte. Parliamo di un gruppo di cinque, sei ragazzi tra i 25 e i 30 anni, senza fissa dimora e alcuni con problemi di dipendenza che sono stati notati in compagnia della 31enne il 23 ottobre a Porta Aperta. Da quel giorno, però, di questi ragazzi si sono perse le tracce ma pare che i militari ne abbiano già identificati alcuni e, probabilmente, gli stessi sono stati anche sentiti come persone informate sui fatti ma sulla delicata indagine vige il più stretto riserbo.

Qualcuno nella piccola frazione di Vitriola ‘insiste’ sulla presunta conflittualità tra la 31enne e il fratello. Qualcuno sostiene che il giovane, dopo la scomparsa della sorella, si recò nell’abitazione degradata per fare pulizie. A tal proposito intervengono i legali della famiglia di Daniela, gli avvocati Guido Sola ed Elena Lenzini. "Mi chiarisce la sorella R. che Daniela e il fratello A. hanno idee diverse circa la casa del centro. Secondo il fratello, infatti, Daniela non terrebbe in ordine la casa e, più in generale, non curerebbe la proprietà. Ma è un fatto che Daniela lì abbia la propria residenza e che, a parere di madre e sorella, lì possa vivere come desidera vivere. Il fratello, d’altro canto, risulta essere residente presso la ’Capanna’ – vale a dire presso l’altra abitazione famigliare di Vitriola –. Ragione per la quale, anche nell’ottica di madre e sorella, le discussioni relative all’abitazione del centro avevano ben poca sostanza".

Intanto oggi saranno nominati i consulenti tecnici incaricati di svolgere le perizie su cellulare, sim e account di Domenico Lanza, unica persona formalmente indagata per il sequestro della 31enne. I periti dovranno estrapolare i dati presenti e recuperare quelli eventualmente cancellati per le successive indagini della polizia giudiziaria. Il telefonino dell’indagato era stato sequestrato il 5 dicembre dai carabinieri: pare che il 67enne avesse cancellato messaggi relativi a conversazioni con Daniela.

Valentina Reggiani